giovedì 27 ottobre 2016

26 LUGLIO/11 AGOSTO 2016. SIRMIONE - RIVA DEL GARDA - PESCHIERA DEL GARDA A REMI. Diario di bordo di Giovanna Villa.




Per i sessant'anni di Giovanna ho fatto il grande. Le ho regalato una crociera. Questo è il suo diario. M.B.


VACANZA 2016: DAL 26 LUGLIO AL 12 AGOSTO
META: LAGO DI GARDA…più  precisamente giro del lago di Garda in barchetta a remi.


Martedì 26 Luglio
 

Piove abbastanza intensamente quando suona la sveglia, o perlomeno la prima sveglia, la seconda (se ne puntano sempre due per sicurezza),sebbene radio controllata, ha deciso di impazzire proprio oggi:  dice che è "ieri" alle 8,20 anziché "oggi" alle 4,15..boh!
Comunque, Marco va in edicola per consegnare le rese, poi dai Muzio, Roberto e Manu, per poi tornare con loro  qui a casa, caricare i bagagli e partire.
Destinazione lago di Garda.
 

Ebbene sì, riproviamo dopo qualche anno a fare una vacanza  in barca a remi…sono anni ormai che non remiamo ma ci azzardiamo a fare il giro del grande lago di Garda, sperem!
I nostri amici Muzio ci accompagnano a Sirmione: da lì cominceremo il nostro itinerario in senso orario.
 

Sirmione (vedi nota 1)
 
Ore 6,00 non piove più e si vedono sprazzi di sereno che fanno ben sperare. Però i ragazzi, per modo di dire, non arrivano…
 

Partenza effettiva dopo le 7,00.
 

Viaggio piacevole, perché in buona compagnia, e tranquillo, anche se partiamo con furgone privo di un finestrino laterale, quello sopra il portellone, perché incidentato qualche giorno fa.
 

Primo contrattempo della vacanze: al casello dell’autostrada di Trezzo d’Adda non ci viene rilasciato il biglietto d’entrata, chiediamo aiuto tramite apposito pulsante e ci danno indicazione di accostare appena dopo la barriera e andare, attraverso il sottopassaggio, dall’omino al casello in uscita per farci rilasciare il biglietto … fatto!
Viaggiamo bene e arrivati a Sirmione entriamo nel campeggio/residence S. Francesco. Bello, troviamo un posticino adatto alle nostre due tendine, furgone e barca. Ma il lago è mosso e il cielo nuvoloso.
 

 
Uno scorcio della nostra barca, modello Relax (il nome è un programma!) della ditta Janautica di Monza

 
Piantiamo le tende, scarichiamo la barca (per fortuna aiuta Roberto perché io sono un po’ … invecchiata), montiamo gli scalmi….tutto pronto ma il tempo non è dei migliori anche se qualche sprazzo di sole c’è e facciamo anche un bel bagno rinfrescante. Poi pranzo e chiacchiere. Nel pomeriggio giro di prova senza carico …. siamo un po’ scoordinati anche se abbiamo la scusante che il venticello e le onde non favoriscono.
 

Giro di prova



Cena ( prima pastasciutta da campo) e serata molto piacevole con gli amici, ma notte con crampi a polpacci e cosce …. cominciamo bene!

Mercoledì 27 Luglio
 

Vento e nuvole, nuvole e vento con lago molto mosso. Con grande patimento decidiamo di rimanere fermi in questa giornata e andare in gita con Roberto e Emanuela.
Loro smontano la tendina e carichiamo sul furgone tutto quello che non ci servirà più così ce lo riportano già a casa. Andiamo a Desenzano
Il tempo è variabile, molto variabile. Visitiamo Desenzano che è una carina cittadella turistica; lago molto mosso ma arriva il sole.
 

 
Desenzano



Andiamo verso Moniga del Garda e ci fermiamo in una spiaggetta a fare il bagno, pranzo al sacco  e pennichella e poi ancora bagno.
Tutto ok ma quando torniamo al parcheggio troviamo la plastica, che sostituisce il finestrino rotto, squarciata:  non c’è più la macchina fotografica di Marco che sbadatamente è stata lasciata sul sedile (secondo inconveniente delle vacanze … beh i prossimi non li evidenzierò più … potrebbe apparire lamentoso).
 

Per fortuna manca solo quella, che è una macchinetta digitale un po’ vecchiotta e mal funzionante: non è una grande perdita. A noi, però, serviva e, comunque, quando ti derubano ti girano ...Fra l’altro loro non ne ricaveranno granché mentre a noi hanno creato un considerevole danno non potendo fare foto durante la vacanza. Beh, qualche nostro amico/parente, che non dovrà subirne la visione dopo vacanza, sarà felice.
Comunque si torna in campeggio. Roberto e Emanuela ci lasciano, tornano a casa con furgone e noi cominciamo l’avventura avendo, come unico mezzo di trasporto utile, la nostra mitica barchetta/canoa Relax, marca Janautica.
Il tempo sembra ok, speriamo rimanga così anche domani.
 

Cena piacevole e tranquilla, poi cominciano lampi e tuoni e nuvoloni neri in rapido avvicinamento. Raduniamo tutto in tenda, comincia a piovere. Sembra un normale temporale, ma, verso mezzanotte, è il diluvio con vento e pioggia torrenziale. La tendina fa acqua da tutte le parti; cerchiamo di ripararci con le mantelle. Verso le 2  il temporale si ridimensiona;  ci organizziamo con teli e abiti asciutti e cerchiamo di dormire.
La sveglia è prevista per le 6,30


Giovedì 28 Luglio
 

Giornata perfetta. Stendiamo tutto il bagnato, smontiamo. Il sole è caldo e asciuga tutto velocemente.



 




Portiamo barca e bagagli in spiaggia, carichiamo e, un po’ agitati, partiamo.
Costeggiamo la riva, superiamo Desenzano e ci fermiamo per un bagno a Padenghe.


Ripartiamo, superiamo una zona di villette sul lago, superiamo il bar chiosco ormai famigliare (dove ci è stata rubata la macchina foto) e verso l’una ci fermiamo per bagno e pranzo: un bel posto con anche una zona all’ombra, che a quest’ora è necessaria. Naturalmente, riposino.
Ore 16 si riparte ma non si rema per molto, superata la punta San Sivino avvistiamo un bel campeggino e decidiamo di fermarci lì per la notte.
 

Sulla riva del lago, pronti alla partenza
 
Il luogo merita: prato, ulivi e altri alberi ombrosi, vista bellissima. Piantiamo la tenda e … a questo punto ci assale una stanchezza infinita dovuta, forse, alla remata a cui non siamo ancora abituati ma anche al troppo sole. Ci scottano le ginocchia, le spalle e a Marco anche la testa fornita di pochi capelli, insomma tutte le parti più esposte al sole mentre remiamo. Io ho anche brividi di freddo ma dopo aver fatto la spesa (Marco si è comprato un cappellino assurdo) e una bella doccia va già meglio e dopo la cena ancor meglio. Si va a nanna presto.


 
Perché assurdo? Elegante e in tinta!

Venerdì 29 Luglio
 

Dormito bene, sveglia presto, sole bellissimo ma il  vento, abbastanza consistente, mette in dubbio la partenza. Ci diamo tempo fino alle 9,30 per decidere, facciamo colazione, raduniamo tutto, ma aspettiamo a smontare.
Verso le nove il vento cala: si può tentare
L’imbarco è stato abbastanza avventuroso: i sacchi hanno rischiato di finire in acqua, lo zaino una “puciatina” l’ha subita ma, una volta partiti, si va abbastanza bene.
 

La Punta di Manerba

Il lago in prossimità della punta di Manerba è piuttosto agitato; per la prima volta indossiamo i il salvagente. Bellissimo spettacolo naturale, superiamo la punta selvaggia e bellissima e poi vediamo una serie di belle spiaggette difficilmente raggiungibili da terra e quindi quasi deserte. Ci fermiamo su una di queste per bagno e piccola merenda poi, con un po’ di timore perché il lago non è propriamente calmo, si riparte. Superiamo la strettoia tra la punta Belvedere e l’isola di S. Biagio …. non riusciamo a goderci bene lo spettacolo. Ci sono troppi motoscafi, moto d’acqua, natanti vari e persone che attraversano a piedi o a nuoto il passaggio tra costa e isola. Raggiungiamo una spiaggia un po’ affollata per pausa pranzo. Un po’ faticoso e rocambolesco lo spiaggiamento ma poi ci troviamo un angolino all’ombra di un oleandro, pranziamo e riposiamo; caffè al bar e si riparte.



 
Isola di Garda

 
Dobbiamo superare l’isola di Garda, tutta la zona è molto, molto bella. Ci dirigiamo verso Salò per trovare un campeggio per la notte. Ma rema, rema, rema di campeggi in riva al lago neanche l’ombra. Sono tutti all’interno. Arrivati quasi a Salò centro, ritorniamo sui nostri passi, anzi, sulla nostra scia e torniamo ad una spiaggia vista passando che ci sembra adatta per trascorrere la notte.
Ci sono già dei pescatori e dei ragazzi vivaci e rumorosi, ma c’è spazio anche per noi e la nostra tendina.
 

 
Campeggio libero di fronte a Salò


Cena tipo picnic, senza cucinare, non era previsto campeggio libero e non abbiamo scorte adatte. Comunque si mangia e appena si fa buio si pianta la tenda e ci gustiamo la bella serata in riva, ma proprio in riva al lago.

Sabato 30 Luglio
 

 Partenza presto dopo splendido bagno mattutino, smontaggio e colazione. 





Arrivati a Salò vorremmo fermarci ma non troviamo un luogo adatto e quindi proseguiamo, superiamo Gardone, dove vediamo due grandissimi e spettacolari Grand’Hotel. Ci fermiamo a Fasano del Garda in una spiaggetta molto carina. Ci sono i gabinetti, l’acqua e, vicino, dei negozi. 
 
Gardone




Fasano


Spesa, bagno e merendina e poi via per Maderno.
Maderno è affollatissima, campeggi e spiagge stracolme e brulicanti di umanità varia. 

 
Maderno


Ci addentriamo, però, sotto il ponte levatoio risalendo il fiume … o perlomeno vorremmo risalire il fiume che però risulta piuttosto in secca e la barca si arena lì. Marco si addentra a piedi perché vorrebbe andare a salutare un nostro cliente che ha casa proprio lì affacciata sul fiume. Torna poco dopo tutto bagnato perché più avanti il fiume è profondo, ha trovato la casa ma il nostro conoscente non c’è, ha lasciato i saluti ai vicini.
 

 
Il ponte sul torrente Toscolano, che collega Toscolano con Maderno


Ripartiamo, fa molto caldo, è afoso. Ci fermiamo a Toscolano, vicino alle cartiere in una spiaggia dedicata ai cani … ce ne sono un infinità. Bagno, aperitivo e acqua gelida … che goduria!
Chiediamo informazioni sul proseguo e sui campeggi ma le risposte sono contrastanti: uno dice “più a nord niente spiagge e niente campeggi..”, un altro:“si, si tranquilli ci sono campeggi” Boh!
Si pranza e riposa in un parchetto ombroso. Verso le 16 si riparte e speriamo in bene.
Fa un caldo terribile, si suda a goccioloni e non si vede a riva nessun approdo utile, solo alcune  spiaggette ma piccole e tendenzialmente private.
Poi su una punta appare un bellissimo campeggio, tutto terrazzato ma, ahimè, irraggiungibile dal lago.
 

Giardini di villa Bettoni a Bogliaco

Io, come mio solito, mi agito e preoccupo: "Oddio, Oddio come faremo…” ma poi eccolo la.. un campeggino carino, carino sul lago con spiaggia adatta al nostro sbarco. Siamo a Bogliaco, frazione di Gargnano
Gestori gentilissimi, conduzione famigliare e c’è posto. Si monta tenda, si fa spesa, doccia, si cucina e cena ecc, ecc.
Domani dovremmo cercare di partire presto perché dovrebbe essere la tappa più impegnativa: vorremmo arrivare a Limone.







Domenica 31 Luglio
 

Sorpresona! Cielo nero di nubi e soprattutto vento pazzesco. Lago con onde da mare mosso e poco dopo comincia a tuonare e piovere ben forte.
Questa volta però ci organizziamo, mettiamo mantella sopra la tenda e raduniamo nei sacconi impermeabili tutto ciò che non deve bagnarsi. Temporale superato indenni ma impossibile uscire con la barca. 










Quindi gita a Gargnano, a piedi naturalmente. E’ vicino e la passeggiata è piacevole, anche se ogni tanto ci prendiamo un acquazzone. Visitiamo il paese che è proprio carino e pranziamo al ristorante con piatto forte: coregone.




 
Villa Bettoni a Bogliaco


Torniamo in campeggio, il cielo è diventato azzurro, azzurro, ma il lago è ancora bello mosso. Nel tardo pomeriggio fa proprio freddino … Marco rinuncia a fare il bagno!
Letture e relax poi cena. Iniziano ancora i lampi, lontani ma intensi. Ci si organizza per affrontare un temporale notturno che, naturalmente, arriva, ma non è eccessivo.
Puntiamo la sveglia alle sei perché domani vogliamo comunque partire.



Lunedì 1 Agosto
 

Ore 5,15. Maledizione piove ancora.
Poi, verso le 6 e mezza, smette e il lago sembra anche sufficientemente tranquillo. Bene, smontiamo, prepariamo, colazione, paghiamo campeggio e decidiamo, nonostante giornata molto ma molto incerta di partire.
Appena in acqua ci accorgiamo che è peggio del previsto: si rema a fatica, onde alte e frequenti, imbarchiamo acqua.
Fatte poche centinaia di metri vediamo una spiaggetta di fianco al centro nautico Bogliaco e approdiamo con fatica.
 




Migliorerà, ci diciamo, e ci mettiamo tranquilli a leggere appoggiati al muro di cinta pieno di belle piante di capperi.
Poco dopo arriva una signora che deve raccogliere proprio quei capperi. Ci spiega come sceglierli e come fare per conservarli, poi ci racconta delle limonaie che suo padre curava per un signore locale. Il lago di Garda forniva di limoni i paesi del nord, Germania soprattutto. Parliamo con lei anche di bicicletta e canoa perché appassionata di entrambe.
Beh, alla fine, ci dice “da esperta”che “tranquilli il lago migliora, migliora” ed effettivamente sembra più calmo.
Sembra, però, solo sembra. Appena ci rimettiamo in barca, fatte due remate ci accorgiamo che è anche peggio di prima. Onde alte che si infrangono sulla barchetta e ci danno un instabilità paurosa e, quindi, dopo pochi metri cerchiamo di raggiungere un'altra spiaggia.
Ahimè! Che disastro. Marco riesce a scendere, anch’io scendo ma appena appoggio i piedi a terra un onda molto violenta e dispettosa sommerge barca e bagaglio. Salviamo il salvabile … il mio zaino con cellulare è tutto bagnato ma lo recuperiamo, gli occhiali cadono in acqua e li do per persi.
Cerchiamo di mettere i remi in barca ma è un po’ problematico, si imbarca acqua. Con estrema fatica issiamo la barca sulla riva che è sassosa e in forte pendenza.
Per fortuna  i danni sono pochi, ritrovo anche gli occhiali. Mi viene però, e rimane, un forte dolore alla schiena oltre alla preoccupazione per il proseguo dell’impresa.
Perlomeno questa spiaggia è bella, grande e si può raggiungere il paese facilmente per cui ci piazziamo qui e aspettiamo di vedere il decorso della giornata, Mah!
Stiamo lì sonnacchiosi per un po’ di tempo, poi, verso mezzogiorno il lago sembra calmarsi. Ci mangiamo una pizzetta e partiamo.
 

Gargnano

Va un po’ meglio anche se il lago è ancora molto increspato e con onde, diciamo, lunghe.
Ma andiamo avanti abbastanza tranquilli; superiamo Bogliasco, Villa e Gargnano. Ci fermiamo un attimo a sistemare i sacconi a cui si sono decisamente allentate le legature e poi via verso l’impervia zona con grandi strapiombi e senza approdi possibili. Per fortuna il tempo sembra finalmente clemente e la superiamo alla grande; questa parte di costa è molto affascinante.
Subito dopo l’ultimo “angolo” o meglio punta: una splendida spiaggetta. Ci fermiamo in quest’angolo di paradiso, un po’ affollato ma molto bello, facciamo una bella nuotata. Parliamo con una signora veronese incuriosita dal nostro andare: cosa facciamo, da dove veniamo, dove andiamo ...
Il lago è in buona: ripartiamo e affrontiamo un altro tratto strapiombante e senza approdi. Improvvisamente il lago incomincia ad incresparsi e poi, velocemente, ad agitarsi. Vediamo, abbastanza vicino, quello che sembra l’inizio di un paese e con notevole sforzo raggiungiamo una pedana di cemento che entra nel lago. Siamo praticamente all’interno di un circolo velico/nautico, chiediamo se possiamo lasciare lì la canoa e non ci dicono di no. Purtroppo però la mia schiena è fuori gioco. Non riesco a sollevare nulla e Marco deve un po’ cavarsela da solo. Povero!
Comunque siamo arrivati a Campione del Garda, che non è proprio un paese, ma un “agglomerato” turistico/sportivo non molto bello, pensato per accogliere i windsurfisti in grande numero. Dovrebbe esserci un area camper attrezzata. In effetti ci sono bagni e docce, ma non c’è di certo la possibilità di piantare la tenda.
Purtroppo il mio cellulare ha subito qualche conseguenza dalla “puciatina” in acqua del mattino. Ricevo e faccio telefonate ma non sento e non mi faccio sentire … utile eh!?!  Comunque, inserendo il viva voce, risolvo provvisoriamente il problema. Confesso che questo imprevisto, mi scoccia un bel po’ per cui mi metto a trafficare: lo smonto, lo asciugo, lo asciugo … una, due, forse tre volte e voilà: riprende le sue funzioni. Intanto Marco è alle prese con altro problema: fame, visto poi che oggi non abbiamo pranzato. Lui si mangia un panino, io sono troppo agitata perché questo posto non mi piace per la notte e sono già le 17… Però il lago si è calmato e allora via, si parte e si affronta anche quest’ultima parte “dirupante”, cioè, molto bella ma senza approdi.

Il lago si mantiene tranquillo e si prosegue bene nonostante la stanchezza e un po’ di preoccupazione ma, alla fine, dopo un ultimo sperone: eccolo un bellissimo campeggino. Siamo a Limone, ce l’abbiamo fatta!
 

Foto del lago dal nostro posto tenda


Chiediamo un posticino per la tendina e fortunatamente i gestori, anche se non c’è neanche una piazzola libera, sono molto disponibili e ci offrono una parte di piazzola davanti ad una roulotte momentaneamente disabitata, facendoci pagare anche meno. Benone! Fra l’altro siamo in un angolino molto bello, fronte lago.
 




Ci accampiamo, bagno gelido: è cambiato il clima e la temperatura  dell’acqua. Doccia, spesa, cena e poi a nanna abbastanza presto, domani dovremmo arrivare a Riva del Garda: dovremmo, se tutto va bene.

Martedì 2 Agosto
 

Partiamo abbastanza presto da questo bell’ angolo di lago, dispiace un po’. Ci fermiamo a Limone su una grande spiaggia. “parcheggiamo” in un angolo la nostra barchetta e facciamo i turisti. 




Limone è molto carina ma anche molto, molto turistica. 

 
Limone


C’è un mercatino eccezionalmente pieno, non si riesce neanche a camminare … abbandoniamo subito. Facciamo un giro tra le viette del paese, uscendo anche un po’ dal circuito classico perché è veramente affollato e poi ritorniamo in spiaggia che troviamo molto, ma molto affollata.
Molti bagnanti, materassini, bambini e ragazzi giocanti e sguazzanti. La cosa rende difficile l’uscita dal golfetto. Rischiamo anche un incidente internazionale con signore su materassino.
Si rema bene fin dopo mezzogiorno e poi ci ferma in una piccola ma, molto, molto bella spiaggia. Si fa una nuotatina, si mangia, si riposa, si legge. 





Il lago è agitatino ma verso le 17 decidiamo di partire comunque e ci va bene. La zona è bellissima: rocce a strapiombo sul lago, colori dell’acqua splendidi e che variano gradazione a seconda della luce e della profondità.




 Ambiente molto selvaggio e naturale, tranne le gallerie della strada litoranea, che in alcuni tratti è posta ad altezza lago.
Quando giungiamo a Riva del Garda è già piuttosto tardi, ma sappiamo che ci sono parecchi campeggi.
Ma … c’è un piccolo problema: sono pieni.
Il primo a cui chiediamo è proprio in centro. Il proprietario, molto sgarbato, mi dice in modo schifato: “Completo” (Campeggio Bavaria: pubblicità negativa): forse non eravamo all’altezza della sua clientela (ma il campeggio è proprio brutto!) Un altro è troppo all’interno così  proseguiamo verso Torbole.
 

 
Riva del Garda


Ci sono dei campeggi con accesso lago, ma il cancello è chiuso e puoi accedere solo con un codice se sei cliente, quindi, non si riesce a diventare clienti perché non si riesce ad accedere per chiedere di diventare clienti eh,eh,eh. Il cancello è munito di citofono: suono e risuono, ma nessuno risponde.
Riesco ad entrare, sfruttando la disponibilità di alcuni campeggiatori che stanno rientrando e mi fanno passare  con loro. Però alla reception: “niente, non c’è posto”. Insisto un po’ dicendo che rimaniamo solo una notte e abbiamo bisogno di pochissimo spazio. Niente da fare e per di piùmi invita ad uscire dall’entrata principale: devo fare un lungo giro per ritornare al lago. Trovo Marco completamente infreddolito perché rimasto a mollo tutto il tempo ad aspettarmi.
Decidiamo di campeggiare lì fuori in un angolino un po’ riparato. Ci stiamo organizzando quando una delle signore che ci ha fatto entrare nel campeggio viene ad offrirci, presa da pietà, una pastasciutta e una doccia calda. Ringraziamo moltissimo ma preferiamo rimanercene qui tranquilli.
Comunque, quanto accaduto, mi fa riflettere: i campeggiatori hanno ancora lo spirito del vero campeggiare accogliente e socializzante ma molti proprietari dei campeggio no, non lo hanno mantenuto; non dovrebbe succedere che chi arriva la sera non venga lasciato entrare se è a piedi o, come nel nostro caso, in canoa anche perché ci sono sempre degli angolini, che non possono essere considerata piazzole ma che possono essere usate in caso di emergenza..… ma, così è.
Ceniamo belli coperti perché fa frescolino e quando è buio piantiamo la tenda e dormiamo bene e tranquilli.



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Mercoledì 3 Agosto
 

Bagno, di Marco, colazione e si poi si parte, abbastanza presto, anche se il vento non è proprio idoneo. Superata Torbole, il lago comincia ad incresparsi intensamente. 

L'orizzonte dalla tendina


Oltrepassiamo un grosso tunnel che immette sul lago aria gelida che proveniente dal fiume Adige. 

 
Fantastico!


Da lì in poi non si riesce a remare bene e quindi decidiamo di tornare un pochino indietro. Approfittiamo per visitare Torbole, che è proprio un bel paesino, e berci un cappuccio.
 

 
Torbole


Appena cala il vento ripartiamo e riusciamo a percorrere un lungo tratto. Ci fermiamo per pausa pranzo: bagno, cibo e riposo in una bella spiaggia. Il lago è agitato, quando ci sembra meglio ripartiamo  ma dobbiamo arrenderci e fermarci poco, ma proprio poco, più avanti. Siamo praticamente a Malcesine periferia. Qui intorno ci sono un po’ di campeggi ma all’interno o perlomeno non proprio sul lago. Inoltre sono tutti completi, non è molto tardi e quindi si riparte.
Si procede con un po’ di fatica finché giungiamo a una zona di grandi spiagge dove si pratica prevalentemente kiteboard, windsurf e altri sport simili. Infatti c’è molto vento
Ci fermiamo con l’intenzione di pernottare qui, ma non siamo molto convinti. Ci aggiriamo per un po’ dubbiosi, percorriamo tutta la lunga spiaggia ma non vediamo nessun angolino adatto e alla fine anche se è un po’ tardi riprendiamo il “cammino”, il nostro vogare.
Sta tramontando il sole, il lago è perfetto e si scivola via bene.
Arrivati in località Campagnola, sempre in comune di Malcesine, ci fermiamo presso un campeggio. È anch’esso completo, ma il gestore stesso ci consiglia di campeggiare in spiaggia dove c’è anche un praticello. Detto, fatto. Mangiamo pizza e cozze nella pizzeria del campeggio e poi, col buio, piantiamo la nostra tendina e dormiamo proprio bene.



Giovedì 4 Agosto
 

Mattino buono, colazione veloce e poi via…e no, calma. Abbiamo un emergenza non molto elegante ma che noi umani, senza fissa dimora e con tutti i nostri bisogni fisiologici, dobbiamo affrontare. Non c’è bagno, non c’è bar aperto e allora … si fa come i padroni dei cani, quelli educati. Il problema lo ha Marco che prende un bel sacchetto, fa lì il suo prodotto che poi buttiamo nel cestino apposito, quello per gli escrementi degli animali … dopo tutto non cambia molto.
Sistemato questo problemino, si parte con l’intenzione di fermarci a Malcesine, per andare in gita sul Monte Baldo.
Troviamo un’area sosta per camper, dove c’è spazio per piantare la tenda e ci sono anche i bagni. Perfetto!
Scarichiamo, portiamo la barca in una zona riparata e ci organizziamo per andare ai monti: scarponcini, racchette, zainetti.
Facciamo la spesa e ci avviamo verso la funivia. L’idea è salire in funivia, che ci dicono molto bella, e poi scendere a piedi.
 

 
Funivia del monte Baldo (foto dal web)


C’è coda alla biglietteria, ma sembra scorrevole. Sbagliato: quando siamo quasi allo sportello, ci accorgiamo che la coda prosegue e il tragitto è molto lungo. Ci va bene comunque e pazientemente ci incolonniamo. Passiamo lì più di un ora - ohimè le comodità si pagano - in mezzo ad una babele di linguaggi ed atteggiamenti … Interessante!
La funivia è divisa in due tratte: la prima sale fino a S. Michele. La seconda tratta è più affascinante perché oltre che salire, l’abitacolo gira su se stesso e tu puoi godere dell’intero panorama, a 360 gradi.
Appena arrivati ci siamo persi tra noi. Io sono andata in bagno nei pressi di un bar e al ritorno Marco non c’era più: mi aveva seguito, ma si era fermato ad un altro bar. Panico, gira di qua, gira di là poi l’ho trovato seduto, tranquillo, forse un po’ preoccupato, ma neanche tanto.
Nei pressi della funivia c’è un sacco di gente.  Appena ti allontani però, ti accorgi che  il luogo effettivamente è molto ampio, c’è spazio per tutti e puoi trovarti in angoli solitar,i con panorami entusiasmanti. Peccato che oggi ci sia  un po’ di foschia.
 

 
Il pratone dove ariva la funivia del Monte Baldo (foto dal web)


Abbiamo fatto un bel giro panoramico e poi ci siamo seduti in un prato a mangiare qualcosa guardando quei “pazzi” che si lanciano con una specie di paracadute. Non so come si chiami questo sport, ma mi mette agitazione, anche se deve essere molto bello scendere volteggiando tra i monti con solo il soffio del vento che ti accarezza e sospinge verso valle e il lago.
Poi si scende … caspita che discesa. Ripida e su lastricato o cemento o asfalto, una fatica frenarsi per scendere piano, piano. Non sono mai riuscita a fare discese correndo, neanche quando ero giovane, ora naturalmente è ancor peggio. Per cui si procede lentamente. Il tragitto è anche un po’ noioso, sono pochi i tratti su sentiero e nei boschi.
Finalmente a S. Michele ci possiamo rinfrescare e dissetare ad una fresca fontanella. Purtroppo Marco rompe un altro paio d’occhiali: due paia in pochi giorni. Accipicchia!
Si decide di fare l’ultimo tratto di discesa in funivia, perché le ginocchia si fanno sentire, anzi: urlano disperate.
Torniamo con calma al parcheggio camper, una breve nuotatina rinfrescante, organizziamo una cena cucinata e poi quando il sole tramonta piantiamo la tenda e nanna


Venerdì 5 Agosto
 

Sveglia ore 5,30, sorpresa: nubi nere, vento, è in arrivo un temporale. Dopo il primo scroscio di pioggia, durante una tregua, pensiamo bene di spostare la tenda perché lì dove è situata è troppo esposta ai venti. La svuotiamo velocemente, e la trasportiamo così com’è montata in un angolo più in basso che ci sembra più riparato.
Ennesimo temporalone preso e superato. Oggi è impossibile proseguire: pioggia, vento, onde. Appena smette un po’ smontiamo, raduniamo e copriamo il tutto con un telo. Poi, con il nostro bel k-way e mantella, ci avviamo verso il centro di Malcesine
 

 
Malcesine


Inizia così il nostro peregrinare sotto la pioggia intermittente: a volte è leggera, a volte violenta, ma non smette mai.
Abbiamo visto tutto: viette, piazzette, castello, palazzo del capitano, municipio, chiesa, lungo lago; anche una mostra di vecchie foto di Malcesine e un’altra di francobolli con tema olimpiadi;  facciamo anche shopping: una nuova oliera carina e originale.
Infreddoliti e fradici ci rifugiamo poi in una pizzeria e lì pranziamo; Marco ne è uscito entusiasta, per un buonissimo calzone farcito.
Fortunatamente ci imbattiamo in una provvidenziale sala di attesa alla fermata degli autobus e ci accomodiamo lì a leggere per un bel po’. Finché smette di piovere e riappare a tratti il sole.
 

Al porto di Malcesine
 
Torniamo che è ormai sera verso il nostro parcheggio e lì troviamo un grande raduno di windsurfisti che si stanno divertendo un mondo sfruttando il forte vento che soffia sul lago.
Sono tantissimi con vele coloratissime. Sono di tutte le et; alcuni abili, altri meno; qualcuno è bravissimo e fa delle vere e proprie acrobazie
Guardiamo lo spettacolo volentieri, per un po'. Poi incominciamo a preoccuparci, perché il vento aumenta sempre più e non sappiamo come cavarcela per la notte.
Nel frattempo ci mettiamo su di una panchina un po' riparata, mangiamo qualcosa e ammiriamo una famiglia di cigni: due adulti e tre piccoli. Vengono a riva, si lisciamo le penne, si aggirano becchettando qua e là. Belli, si belli  ma poi, ad un certo punto, un adulto si avvicina piano, piano a noi, lì seduti tranquilli. Si avvicina, si avvicina finché arriva a misura di collo e zac, mi lancia una beccata che mi prende i pantaloni, fortunatamente lunghi. Salto su e mi allontano velocemente. Marco tranquillo, tranquillo, che non aveva visto e capito nulla: “ ma come ti agiti, stai tranquilla , non è il caso....”  Eh, già! Ha beccato me ….
Ritorniamo al parcheggio e il vento è aumentato ancor di più. Decidiamo di piantare, o precisamente adagiamo, la tenda tra due camper per averne un po’ di riparo. Impresa difficile, ma comicamente ci riusciamo e zavorriamo prontamente con bagagli e i nostri corpi. Cerchiamo di dormire completamente vestiti, anzi con tutti i vestiti asciutti che abbiamo  a disposizione compreso il k-way e dentro il sacco a pelo perché fa anche parecchio freddo.
Ebbene, contro ogni aspettativa, ci siamo addormentati quasi subito e abbiamo dormito fino all’alba.


Venerdì 5 Agosto
 

Sveglia ore 5,30, sorpresa: nubi nere, vento, è in arrivo un temporale. Dopo il primo scroscio di pioggia, durante una tregua, pensiamo bene di spostare la tenda perché lì dove è situata è troppo esposta ai venti. La svuotiamo velocemente, e la trasportiamo così com’è montata in un angolo più in basso che ci sembra più riparato.
Ennesimo temporalone preso e superato. Oggi è impossibile proseguire: pioggia, vento, onde. Appena smette un po’ smontiamo, raduniamo e copriamo il tutto con un telo. Poi, con il nostro bel k-way e mantella, ci avviamo verso il centro di Malcesine
Inizia così il nostro peregrinare sotto la pioggia intermittente: a volte è leggera, a volte violenta, ma non smette mai.
 

 
Malcesine


Abbiamo visto tutto: viette, piazzette, castello, palazzo del capitano, municipio, chiesa, lungo lago; anche una mostra di vecchie foto di Malcesine e un’altra di francobolli con tema olimpiadi;  facciamo anche shopping: una nuova oliera carina e originale.
Infreddoliti e fradici ci rifugiamo poi in una pizzeria e lì pranziamo; Marco ne è uscito entusiasta, per un buonissimo calzone farcito.
Fortunatamente ci imbattiamo in una provvidenziale sala di attesa alla fermata degli autobus e ci accomodiamo lì a leggere per un bel po’. Finché smette di piovere e riappare a tratti il sole.
Torniamo che è ormai sera verso il nostro parcheggio e lì troviamo un grande raduno di windsurfisti che si stanno divertendo un mondo sfruttando il forte vento che soffia sul lago.
Sono tantissimi con vele coloratissime. Sono di tutte le età; alcuni abili, altri meno; qualcuno è bravissimo e fa delle vere e proprie acrobazie
 





Guardiamo lo spettacolo volentieri, per un po'. Poi incominciamo a preoccuparci, perché il vento aumenta sempre più e non sappiamo come cavarcela per la notte.
Nel frattempo ci mettiamo su una panchina un po' riparata, mangiamo qualcosa e ammiriamo una famiglia di cigni: due adulti e tre piccoli. Vengono a riva, si lisciamo le penne, si aggirano becchettando qua e là. Belli, si belli  ma poi, ad un certo punto, un adulto si avvicina piano, piano a noi, lì seduti tranquilli. Si avvicina, si avvicina finché arriva a misura di collo e zac, mi lancia una beccata che mi prende i pantaloni, fortunatamente lunghi. Salto su e mi allontano velocemente. Marco tranquillo, tranquillo, che non aveva visto e capito nulla: “ ma come ti agiti, stai tranquilla , non è il caso....”  Eh, già! Ha beccato me ….
Ritorniamo al parcheggio e il vento è aumentato ancor di più. Decidiamo di piantare, o precisamente adagiamo, la tenda tra due camper per averne un po’ di riparo. Impresa difficile, ma comicamente ci riusciamo e zavorriamo prontamente con bagagli e i nostri corpi. Cerchiamo di dormire completamente vestiti, anzi con tutti i vestiti asciutti che abbiamo  a disposizione compreso il k-way e dentro il sacco a pelo perché fa anche parecchio freddo.
Ebbene, contro ogni aspettativa, ci siamo addormentati quasi subito e abbiamo dormito fino all’alba.


Sabato 6 Agosto
 

Verso le 5,30/6 cominciano grandi movimenti: c’è ancora il vento e stanno arrivando i surfisti, tanti surfisti. Smontiamo, raduniamo bagagli e andiamo in centro Malcesine per colazione.
Bellissimo, non c’è ancora in giro nessuno, troviamo un baretto aperto, colazione ricca e abbondante e approfitto della gentilezza della barista per ricaricare il cellulare che dopo giorni di non campeggio è ormai definitivamente spento.
 

 
L'isola dell'Ulivo, poco a sud di Malcesine


Torniamo alla nostra barchetta e il vento è un po’ calato: finalmente si riparte. Remiamo finché è possibile e poi ci fermiamo per nuotata, pranzo e riposino. riusciamo anche a fare spesa, Siamo in comune di Brenzone del Garda, località Magugnano.  ripartiamo e superiamo località Castelletto, che ci sembra proprio molto bello, e finalmente troviamo un campeggio che ci accoglie. Lasciamo la barca in spiaggia, il camping è al di là della strada litoranea. Piantiamo la tenda su un morbido prato: finalmente un po’ di comodità!

Domenica 7 Agosto
 

Dormito molto bene  e anche a lungo. Alla sveglia il lago si presentava mosso e quindi ci siamo riaddormentati. Poi però ci organizziamo per poter partire appena il lago ce ne dà la possibilità. La spiaggia si sta riempiendo velocemente e quindi ci appropriamo, con i nostri teli ben stesi di un angolo comodo per garantirci l’entrata nel lago con la barca. ma non è ancora il momento giusto e ne approfittiamo per andare a visitare una chiesetta molto bella che si trova lì vicino all’interno del cimitero.
Ci sono anche dei ritrovamenti archeologici romani. Per ulteriori scavi si attendono i finanziamenti.
Poi, andiamo a piedi  a Castelletto che si rivela un paesino molto bello. Un tipico borgo di lago.
 

Torri del Benaco

Finalmente si può partire, proseguiamo fino all’ora di pranzo e ci fermiamo in località Piaghen. Bagno, pranzo e riposino poi si riparte verso Torri del Benaco .
Lì, non troviamo un facile approdo ma con qualche acrobazia riusciamo ad avvicinarci proprio sotto la torre in una minuscola spiaggetta nelle prossimità del porticciolo.
Facciamo un bel giro in questo centro lacustre molto carino e poi prestiamo aiuto ad una elegantissima sposa in bianco che si è avventurata con il suo novello sposo sul molo del porto per le foto di rito e li si è bagnata i piedi che, calzati di sandali, sono diventati pericolosamente scivolosi. Stanno cercando soluzione lì proprio dove siamo noi. Io, con la mia impiccionaggine, chiedo se vogliono della carta igienica per asciugarsi, non ho altro. Risolto il problema, non sarà stato molto elegante ma gli sposi mi sembrano soddisfatti: auguri!
 

 
La Baia delle Sirene


Con timore delle onde che li si infrangono violentemente cerchiamo di ripartire e fortunatamente è più facile del previsto.
Superiamo una zona molto bella: la punta di S. Vigilio e la baia delle sirene, dove però è impossibile fermarsi. Tutto privato, approdo vietato.
Poi, stanchi ,cerchiamo un rifugio per la notte e decidiamo di fermarci subito dopo San Vigilio su una spiaggia un po’ stretta, ma sufficiente per la tendina.
 

San Vigilio
Luogo molto tranquillo e solitario, in prossimità di Garda, da dove provengono canti e musiche con volume molto alto: le sentiamo benissimo. In fondo, in fondo si vedono anche dei fuochi d’artificio ma sono molto lontani per cui piccini e un po’ ridicoli.
 

 
Il porticciolo di San Vigilio


Fondo sassoso ma ci si addormenta comunque subito. Poi, verso le due di notte, si sente un trambusto e vediamo un ombra strana passare davanti alla tenda; sembra qualcuno che trasporta un ramo o bastone o remo. Non è un sogno, non è un allucinazione perché entrambi l’abbiamo vista. Ci affacciamo subito ma non si vede più niente e nessuno. Siamo un po’ in allerta e soprattutto Marco si agita ma poi si sentono voci e si vedono altre ombre, lievemente illuminati da delle pile, che sembrano piantare un'altra tenda. Anche Marco si tranquillizza e dormiamo fino al sorgere del sole.

Lunedì 8 Agosto
 

Alla luce del sole ci si accorge che accanto non c’è nessun’altra tendina … il mistero si infittisce.
Confuto l’ipotesi serial killer di Marco, proponendo questa ricostruzione: un imprudente ciclista notturno arrivando velocemente dalla discesa che sbucava sul fianco destro della tendina si è trovato, sul suo solito percorso, noi con tutto il nostro accampamento; ha dovuto frenare e fare tre passi sulla ghiaia facendo il frastuono che ci ha svegliato. Poi velocemente ci è passato davanti ed è risalito dalla stradina che si trovava a pochi metri oltre noi. Marco non ne è convinto, preferisce credere ad un “GRANDE MISTERO SUL LAGO DI GARDA”.
 

Garda

Va beh! bagno, colazione, smontaggio e si riparte. Mentre ci allontaniamo ci accorgiamo che non eravamo proprio in un posto isolato: eravamo campeggiati nei pressi di una bellissima e grandiosa villa extra lusso con parco immenso e ben curato.
Arriviamo a Garda, ci fermiamo in una minuscola spiaggia e visitiamo la città molto bella e vivace.
Ripartiamo sotto gli occhi corrucciati di un anziano villeggiante a cui avevamo occupato con la nostra barca il suo solito angolino. Il resto della spiaggia era tutto libero ma quello era il suo posto abituale e quindi era molto scocciato.
Tranquilli, tranquilli arriviamo a Bardolino. Lo superiamo e ci fermiamo in zona campeggi.
Qui l’acqua del lago è proprio sporca, per niente attraente: rinunciamo alla nuotatina. Visitiamo il paese e in alternativa al bagno ci facciamo un bel calice di bardolino come aperitivo in una osteria in centro.
 

 
Bardolino


Pranzo con pollo allo spiedo su una panchina all’ombra e poi riposino, necessario perché dobbiamo smaltire anche il calicetto.
Dopo un bel caffè si riparte ma si fa molta fatica, forse il vino, forse il caldo, forse i tanti natanti e nuotanti in giro: procediamo a rilento.
Inoltre l’ambiente non è affascinante, l’acqua è sporca forse perché il fondo è melmoso, solo qualche angolino è carino, ma niente di che.
Siamo, anche , un po’ stanchi e vorremmo fermarci un po’. Individuiamo un angolo sotto un ponticello in località Cisano e in modo fantasioso lasciamo la barca un po’ appoggiata e un po’ sospesa, con creative legature, a detto ponte. Andiamo a fare un giretto: seppur non molto accogliente, è affollatissimo e sul molo, unico luogo con un po’ di spazio, ci fermiamo un pochetto. Una veloce nuotata in un lago non molto limpido e poi ripartiamo.
Superiamo Lazise e ci fermiamo in zona campeggi, vorremmo proprio fermarci…..Anche qui è molto affollato, i campeggi sono quelli ultra accessoriati. Chiediamo e ci indicano la reception. Cammina, cammina, cammina ci arriviamo: è grandissimo ma fortunatamente sono abbastanza elastici e ci concedono un piccolo spazio vicino alla recinzione zona lago: perfetto.
Ci sistemiamo, ceniamo e nel frattempo, come ogni volta che ci fermavamo in campeggio, lascio il cellulare in carica nei bagni, ma quando vado a riprendermelo non c’è più. Ohibò! 


Lazise
Fortunatamente lo ritrovo: è stato ritirato dall’addetto alle pulizie e portato in reception. Vado a riprenderlo: non lo si può lasciare incustodito per evitare problemi (!?!?) Passerò una mezz’oretta a leggere in bagno, così non è incustodito!
Siamo molto vicini al centro di Lazise e quindi stasera andiamo a mangiarci un buon gelato.
E’ una cittadina molto, molto bella. Piazze e vie lastricate, palazzi storici ben restaurati. Proprio piacevole. Sulla strada del ritorno assistiamo anche ad uno spettacolo pirotecnico sul lago



Martedì 9 Agosto
 

Presumibilmente ultimo giorno di navigazione.
Al mattino il lago è molto più pulito e limpido, il fondo sabbioso/melmoso non è ancora stato smosso.
Si parte, la zona non è affascinantissima, Ad un certo punto si vedono le strutture vocianti di Gardaland: il grande parco dei divertimenti. 

Siamo quasi a Peschiera dove terminerà il nostro tour.
 

 
Peschiera del Garda


Eccoci infatti. Con qualche piccolo problema di onde e di traffico natanti, entriamo nel tranquillo canale che porta alle mura della città. Bello! Molto bello. 



Riusciamo con qualche difficoltà ed acrobazie a fermarci vicino ad un circolo ricreativo di pensionati e, per festeggiare la riuscita dell’avventura, ci facciamo un brindisi con un fresco prosecchino.
 

 
Il luogo del "prosecchino" e il tentativo, poco riuscito, di farci un "selfie







Poi, ci facciamo il giro completo dei canali intorno alle mura,  prima di dirigerci in zona campeggi, per trovarne uno che ci accolga.
Il giro nei canali è molto piacevole e rilassante e, diciamolo anche un po’ emozionante: dopo tutto ce l’abbiamo fatta!
 




Trovato il campeggio,  ci aspetta un ultimo grosso sforzo: trasportare bagagli e barca all’interno, affrontando una bella salita.
Pian piano facciamo il tutto e ci sistemiamo per bene.
Confesso che siamo abbastanza soddisfatti di noi stessi e ci gasiamo un po’,  anche perché il ragazzo alla reception di questo campeggio, quando ci registriamo senz’auto perché siamo in giro solo in barca a remi esclama: “Che fighi!”  e la vanità ci colpisce.
Pranziamo e ci impigroneggiamo un po’ ma poi andiamo a Peschiera per prendere il biglietto del treno per Marco che domani va a casa a prendere il furgone e poi torna a recuperare la barca e me (temo in quest’ordine d'importanza).
Fatto il biglietto e scoperto gli orari, andiamo a farci un giro in centro  prima di tornare in campeggio: il tempo non promette niente di buono.
Cena e nanna anche perché domattina il treno e alle 5.


Mercoledì 10 Agosto
 

Anche stanotte i temporali si sono susseguiti e con un tempismo perfetto: quando Marco parte inizia un quasi diluvio. Io rimango in tenda finché si placa. Mi sono organizzata, avevo messo tutto al riparo e quindi riesco a star lì tranquilla a leggere e mangiucchiare biscottini
Poi, vado al bar a far colazione e aspetto che la pioggia smetta del tutto.
All’arrivo delle prime occhiate di sole smonto gli scalmi della barca e la svuoto , stendo le cose bagnate e….., ed è già arrivato Marco. Si carica la barca con l’aiuto del vicino camperista inglese che, intuendo le mie difficoltà, si propone generosamente.
 

Le tappe dell'itinerario
Ora spiaggia, bagno e pranzo. Nel pomeriggio andiamo a fare un giro lungo il fiume Mincio. C’è una bella ciclabile lungo tutto il corso del Mincio che arriva fino a Mantova e Marco comincia a pensare alla prossima impresa mah…
Tornati a Peschiera ci fermiamo in un bel ristorantino per una cena a base di pesce di lago.
Ultima dormita in tenda, domani si torna a casa
.


Giovedì 11 Agosto
 

Si parte ma non si torna subito a casa, andiamo a visitare Salò. Non eravamo riusciti a fermarci e ci piacerebbe vederlo.
 

 
Salò


Naturalmente abbiamo sbagliato strada, subito, appena usciti dal campeggio ma, dopo un paio di giri intorno a Peschiera, imbocchiamo la strada giusta. Arrivati a Salò da una piacevole strada litoranea parcheggiamo appena possibile e ci facciamo un bel giro. Salò è proprio una bella città e abbiamo trovato anche quegli approdi e spiagge che quando siamo passati non abbiamo individuato.
Troviamo anche, affissa su una parete, una poesia molto interessante di Jacopo Bonfadio, dedicata a Salò e il suo lago. 









Incuriositi entriamo in una mostra dedicata alla repubblica di Salò. Purtroppo, incontriamo una signora che col suo parlare smaccatamente fascista ci fa perdere ogni curiosità, anzi, ci irrita.
Visitiamo una mostra di quadri molto gradevoli. Mangiamo sul nostro  pulmino e poi andiamo a berci un caffè in un baretto molto interessante: è una sorta di circolo culturale dove si può anche mangiare e passare il tempo giocando a carte, o partecipando a laboratori ed altro. Il gestore è molto simpatico e “ce la conta su un po’”….Poi partiamo e via ora si torna proprio a casa, dove giungiamo verso sera. Fine.


Giovanna Villa

NOTA
1 - Come racconta Giovanna , ancor prima di partire per il nostro tour ci hanno rubato la macchina fotografica. Le immagini che corredano il suo diario sono le poche fotografie che lei ha fatto con il suo telefono: poche, perché è pigra, e tutte da terra perché per scattarle ha bisogno di due mani e quindi dalla barca non si riesce.
Le immagini in bianco e nero sono fotografie che ho trovato nella mia collezione di cartoline ma che non mi ricordavo di avere. Sono riunite in un'unica confezione, per turisti, di non so quanti anni fa.

La confezione delle immagini in bianco e nero


Anche le "cartoline" a colori fanno parte  di una confezione per turisti, ma più recente: l'ho acquistata l'ultimo giorno di vacanza, a Salò.
Qualche immagine a colori risale a un giro del lago, fatto l'1 e 2 maggio scorsi in preparazione della vacanza.M.B.

 

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