mercoledì 23 ottobre 2013

BREVA, TIVANO E BELLANASCO di Francesco Agostoni

Prima di intraprendere il giro del lago di Como in barca a remi (vedi il post successivo) ho chiesto a Francesco Agostoni, un amico che quando abitava a Verderio frequentava spesso il lago con il suo catamarano, di spiegarmi il comportamento dei venti che soffiano sul lago. Il suo racconto merita di essere pubblicato. M.B.

Temporale a Dongo
 
Caro Francesco,
ho bisogno di te come esperto navigatore di lago. Io e Giovanna faremo le vacanze con la barca a remi. L'idea è di andare da Como a Novate Mezzola e da qui a Lecco.
Della Breva sappiamo che comincia a soffiare da sud a nord verso le undici e via via aumenta. Poi cessa? Quando?
Del Tivano non abbiamo invece esperienza: come si comporta?
Ci interessa saperlo per capire se possiamo, e fino a che ora, muoverci in barca anche nel pomeriggio. Del Menaggino so solo che bisogna averne paura.
Dicci qualcosa.
Ciao, Marco


Temporale a Dorio

Caro Marco
Mi fa grande piacere sentirti, noi stiamo tutti bene, spero anche voi.
Dunque quando avevo la barca a Bellano andavo su al pomeriggio per sfruttare la Breva che si comporta come dici tu, tuttavia ci sono dei giorni che ritarda o non viene del tutto. Con la breva non riuscivo mai a scendere molto a sud perché sotto Bellagio finiva, invece salivo facilmente fino a Piona e oltre, per poi ridiscendere a Bellano, ma stando attento a non tardare troppo perché verso le sei cominciava a calare e si rischiava di dover tornare a remi. C'erano invece dei giorni che rimaneva forte fino a tardi.
Per quanto riguarda il Tivano l'ho sperimentato qualche volta quando andavo a fare surf a Valmadrera: bisognava arrivare prestissimo al mattino perché alle 9 già calava.


Bellano
Poi ci sono quei venti bastardi che si scatenano quando meno te l'aspetti e scendono giù dalle valli laterali con furia incredibile. Il menaggino non l'ho mai sperimentato ma il bellanasco sì.
Questa è la storia.
Ero a Dervio un bel pomeriggio d'estate e decido di tornare a Bellano con una bella breva tesa. Ero da solo in catamarano e in quelle condizioni non c'era nessun problema e contavo di impiegare una mezzora al massimo. Arrivato a metà strada, all'improvviso dalla valle arriva una botta di vento fortissima, il cielo si copre nel giro di pochi minuti, nuvole nere scaricano pioggia, tuoni e fulmini che vedo cadere in acqua a pochi metri da me. Si alzano delle onde enormi per il lago, miracolosamente riesco ad ammainare la randa, ma anche senza vele la barca cavalca le onde a velocità pazzesca e per evitare di ingavonare le prue devo timonare stando seduto all'estrema poppa. Sono completamente in balia delle onde e del vento, cerco soltanto di evitare la scuffia ma non so dove sto andando,è completamente buio, le sponde del lago non si vedono più, ho una visibilità di qualche decina di metri. Attendo da un momento all'altro che una saetta mi colpisca l'albero e intanto viaggio a velocità folle verso l'ignoto. Sarà durato una mezzora, poi piano piano il vento ha cominciato a calmarsi e ho potuto rilassarmi un po' ma ancora non sapevo dov'ero e dove stavo andando, finalmente verso prua vedo una luce, mi avvicino e mi accorgo di essere ritornato esattamente al circolo vela di Dervio da cui ero partito. Avevo preso talmente freddo che la prima tazza di tè caldo che mi hanno offerto l'ho versata tutta per terra perché le mani mi tremavano, ma insomma l'ho scampata bella. Morale della favola non allontanarti troppo dalle sponde per poter guadagnare rapidamente la riva in caso di maltempo.
Ciao Francesco


Temporale a Bellagio



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