mercoledì 23 ottobre 2013

16/29 AGOSTO 2013. A REMI DA COMO A NOVATE MEZZOLA A LECCO. Diario di Bordo di Giovanna Villa. Prima parte

Arrivo a Lecco (foto Gianmaria Calvetti)
Quest'anno io e Giovanna abbiamo fatto le vacanze in barca a remi sul Lago, quello con la L maiuscola, cioè il Lario ( lo chiamo così per non fare preferenze fra Lecco e Como).
La nostra "barca" è un"Relax doppio" della ditta Janautica di Monza, che possediamo ormai da dieci anni: per una descrizione più precisa vai a 
http://www.janautica.it/vetroresina/kayak-vetroresina-relax-doppio.html#descrizione


Per il bagaglio avevamo due sacchi stagni da 60 litri  legati a poppa con delle cinghie, uno zaino e uno zainetto legati, uno sopra l'altro, a prua. Avevamo tenda, sacchi a pelo, fornello Campingaz, pentole, Bialetti moka da 6, libri, racchette da montagna, scarponcini. Avevamo anche due seggiolini senza gambe, piegabili a libro, della Quechua: io ero scettico ma Giovanna ci teneva molto e aveva ragione: mangiare seduti per terra, senza poter appoggiare la schiena,  alla nostra età, potrebbe essere letale.
 Quello che segue è il diario di bordo scritto da Giovanna. M.B.


16/29 AGOSTO 2013. A REMI DA COMO A NOVATE MEZZOLA A LECCO. Diario di Bordo di Giovanna Villa. Prima parte

Inizio oggi, 19 agosto, il mio diario delle vacanze perché non avevo, finora, il quadernetto degli appunti.
Dovendo narrare dei giorni già passati temo di non essere eccessivamente spontanea e precisa perché, si sa, i ricordi, sedimentati anche poco, cambiano, si modificano, vengono comunque elaborati e razionalizzati. Quindi vediamo:
 

VENERDI' 16 Agosto
Partenza prestissimo, dobbiamo essere a Cernusco L. da Roberto alle 5 meno un quarto. Lui ci attende per accompagnarci a Como, lasciarci lì e tornare con il furgone in tempo per presentarsi al lavoro in orario.
Quest'anno la preparazione alle vacanze è stata abbastanza elaborata, con anche una uscita di prova carico bagagli, perché facciamo il giro del lago di Lecco-Como - "IL LAGO" - in barca a remi, la nostra mitica imbarcazione "RELAX"
Inoltre siamo, o meglio, io sono, un po' agitata e preoccupata perché a casa ho lasciato un po' di cose in sospeso (questo non interessa per il diario, ma solo per descrivere il clima e lo spirito che accompagna in parte la vacanza).
Dunque, arrivo a Como come previsto, baci, abbracci e si parte.


Partenza dal porticciolo di Tavernola, frazione di Como




Tutto ok! Siamo riusciti a caricare tutti i bagagli e iniziamo la navigazione.


Giornata bella, si fa il giro trionfale nel golfo di Como con un :"Attenzione secca lì avanti" gridato da riva da un apprensivo spettatore.

 Como
 
Como, Monumento ai Caduti


 Poi si risale, cioè ci si dirige verso nord, prima tappa: Torno. Giretto, cappuccio e poi ripartenza.

Torno
 
Torno, porticciolo

 
Attraversiamo il lago, raggiungiamo Moltrasio. e risaliamo fino a Laglio. Sosta bagno, pranzo e riposino. 

 
Careno


Si riattraversa e si va verso nord cercando di raggiungere Nesso, ma la stanchezza e il vento ci fanno decidere di tornare un po' indietro e fermarci vicino ad una cava abbandonata, poco a sud di Careno, dove, in un bello spiazzo, poter pernottare.

Primo pernottamento, a sud di Careno

 Mentre scarichiamo, ricevo una telefonata che reputo importante e intanto che rispondo, in una posizione un po' strana, la barca mi dà un colpo che mi fa cadere rovinosamente, alla "Fantozzi", e mi lascia, come ricordo, un bel lividozzo sulla pancia che mi accompagnerà sicuramente per tutta la vacanza.
Supero però facilmente la figuraccia, anche perché mi ha visto solo Marco che è più preoccupato per la barca che per me in ammollo.


Ogni tanto Giovanna faceva ...l'assessore

Inoltre, in quella, arriva un signore, con un aspetto un po' inquietante ( forse vedo troppi telefilm thriller), che scopriamo essere il padrone della cava. Dopo aver aspettato in silenzio la fine della nostra nuotatina, ci ha  raccontato di come suo nonno caricasse all'inverosimile i barconi per trasportare le pietre della cava. Ci parla anche della storia locale e di quella della sua famiglia. Fortunatamente non si dimostra un "serial killer" e, dopo un po', se ne va. Un po' perplessi ma abbastanza rassicurati, piantiamo la tenda, prepariamo da mangiare, leggiamo, ascoltiamo e ammiriamo la natura e poi ... dormiamo "tranquilli".

SABATO 17 Agosto
Sveglia mattutina, bagno (Marco), colazione e poi smontaggio, si parte per Nesso.

Giornata fantastica!

 
Pronti per partire


Nesso non riusciamo a fermarci, non c'è una spiaggetta utile e non riusciamo ad entrare nel porticciolo. Subito dopo il paese, però, riusciamo a legare la barca in un posto protetto da un pontile presso la sede della "canottieri Falco Nesso" e visitiamo il paese che è proprio carino.

 
Nesso

 


Poi riattraversiamo il Lago e da Brienno risaliamo fino ad Argegno. Ci fermiamo per sosta bagno e pranzo. Beviamo il caffè in un bar tipo "circolo" dove un assiduo cliente ci racconta la sua avventura giudiziaria: accusato e, secondo lui, perseguitato per terrorismo brigatista seppur fosse sempre stato democristiano .... mah!

Brienno
 
Argegno

Spesa da negozianti molto socievoli e poi si riparte alla volta dell'isola Comacina che, seppure con i suoi passati "biscieschi" (ricordi di gioventù scoutistica), ci offre l'opportunità di fermarci per la notte ....
 
Isola Comacina



Anche se un po' abusivamente. Infatti, ceniamo e, solo quando fa buio, in luogo appartato e nascosto, piantiamo la nostra tendina. 


Il Legnone, al tramonto, dall'isola Comacina

DOMENICA 18 Agosto
Notte, per me, quasi insonne: musica ad altissimo volume fino alle 2.30, poi chiacchiere sull'altra riva ma udibilissime, infine uccelli vari che starnazzavano facendo strani versi dalle prime luci dell'alba. Quando, poi, abbiamo sentito delle voci avvicinarsi (prestissimo), per timore di dover rispondere di qualche divieto non rispettato,  abbiamo smontato in tutta fretta la tenda rimanendo, però, lì parecchio tempo per bagno e sole.


Isola Comacina. Pescatore ritira le reti all'alba.

Siamo, quindi, partiti un po' tardi e abbiamo trovato subito un venticello che agitava il lago e un sacco di natanti casinisti.

 

Punta del Balbianello, Lenno
In località punta del Balbianello (Lenno) era un vero delirio di motoscafi di tutte le dimensioni e velocità, non sapevi come evitare onde e controonde e quindi abbiamo remato con molta fatica e poco tranquilli.

Ci siamo fermati, poi, ad Azzano per un caffè e un po' d'ombra sotto una magnifica e gigantesca magnolia. Ci è costata però un po' di fatica e qualche figuraccia passare dalla spiaggia al centro paese, perché abbiamo dovuto percorrere un canale dell'acqua piovana e scavalcare  la ringhiera di un ponticello e con la mia agilità .....

 
Giovanna alle prese con la "ringhiera".


Ripartiti con calma, volevamo fermarci a Villa Carlotta per visitarla ma sia a Tremezzo che a Cadenabbia non c'erano approdi possibili. Abbiamo continuato fino a Griante dove in una spiaggetta un po' sporca e bruttina siamo riusciti a portare in secca la barca.
Nel frattempo si è fatto un po' tardi per cui invece della visita a Villa Carlotta, abbiamo trovato una spiaggia, più grande e più bella e abbiamo fatto un bel bagno e mangiato.
Ripartiti con fatica, per il vento e il traffico, pian piano siamo arrivati a Menaggio e ci siamo sistemati in campeggio.
Sembrava una sistemazione più sicura di quella delle altre notti, invece abbiamo purtroppo scoperto che lasciare la barca in spiaggia era poco opportuno, perché i soliti ragazzini scapestrati, che sono ovunque, hanno abitudine di fare scorribande nelle spiagge danneggiando o rubando le cose che trovano lì durante la notte.
Ci siamo un po' agitati. Marco è anche caduto, scivolando,  rovinandosi un dito della mano destra! Ohimè!
Comunque, dopo aver cenato, abbiamo ben pensato di non trasportare la barca all'interno del campeggio, che sarebbe stato faticosissimo, ma, di ripararla in un piccolo porticciolo privato al riparo da sguardi indiscreti.
La notte, Marco, che diceva di essere agitato, ha dormito profondissimamente, mentre io ho sentito tutti i rumori del mondo e mi sono alzata più volte a controllare la situazione.

 
LUNEDI' 19 Agosto
Andiamo in spiaggia prestissimo e spostiamo la barca fuori dalla proprietà privata. Il tempo non promette bene ma non c'è vento.
Smontiamo, carichiamo, bagno ... partenza ottima. Siamo in forma, ma soprattutto  il lago è perfetto. Cielo nuvoloso, clima un po' afoso ma lago piatto, piatto. Si voga che è un piacere, benissimo e velocemente (limitatamente alle nostre capacità atletiche). A Sant Abbondio ci fermiamo per fare la spesa.


Uno splendido omaggio!
Mentre stiamo sistemando la barca una signora, dal terrazzo di un piccolo condominio, ci invita per un caffè. Noi, un po' interdetti, non riusciamo a raggiungerla e lo diamo per perso; ma al ritorno, mentre carichiamo la spesa, ecco la signora gentilissima si presenta con un vassoio favoloso: caffettiera da sei, due tazzine, zuccheriera e un piattino con due paste e un bellissimo grappolo d'uva. Splendido!!! La signora è tedesca e quindi c'è una breve conversazione un po' stentata ma capiamo che ci fa i complimenti e definisce la nostra avventura grandiosa .... un po' esagerata ma piacevole. Ci gustiamo questo omaggio graditissimo, ringraziamo entusiasticamente, ci imbarchiamo e salutiamo calorosamente.

Rezzonico
 
Castello di Rezzonico

Direzione Musso che raggiungiamo facilmente e ci fermiamo in una spiaggia bellina.
Facciamo il bagno tra rimasugli d'erba galleggiante qua e là, mangiamo e poi giretto in paese con caffè.


Musso
 Impigriti, non partiamo subito anche se il tempo sta peggiorando e infatti .... piove





Copriamo con la mantella lo zaino sulla barca e ci rifugiamo sotto il portico della chiesa appena in tempo, poi il diluvio ... più o meno.
L'acquazzone è molto intenso e piuttosto lungo, noi aspettiamo leggendo e scrivendo. Poi, pian piano, migliora.







Non si è completamente rimesso al bello ma ripartiamo. Il primo tratto è un po' difficoltoso per il vento e le onde ma poi, raggiunto il golfo di Dongo, il lago è molto più tranquillo e raggiungiamo il campeggio "la Breva" dove ci fermiamo per la notte.
Per i soliti problemi di vandalismo trasportiamo a braccia la barca all'interno del recinto, ma ormai, allenati e forzuti, i sollevamenti non ci spaventano più.



Il campeggio è molto bello, pulito e fin troppo ordinato, i proprietari sono cordiali e accoglienti.
Piantiamo la tenda, mettiamo tutto al riparo e andiamo in paese per la spesa.
Ma ... è lunedì  pomeriggio: tutti gli alimentari sono chiusi, nessuno escluso. Pazienza, abbiamo pasta e sugo .
Ma ... ricomincia a piovere, addio pastasciutta!
 

Dongo. Temporale in arrivo

Ci ripariamo in tenda e comodamente seduti, grazie al mio oculato acquisto di due seggiolini da terra!, mangiucchiamo pane formaggio avanzati a mezzogiorno e, appena diminuisce la pioggia, recuperiamo qualche alimento che teniamo di scorta nel pozzetto della barca.
E' la prima volta che non riusciamo a cucinare, ma sopravviviamo. La tendina è piccola e fragile ma ha tenuto, io avevo dei dubbi. Fa un po' freddo! 


MARTEDI' 20 agosto
Sole splendido, ma vento pazzesco.
Si rimane a Dongo. Mattinata tranquilla: colazione, spiaggia, bagno, sole. Verso le 11, già stufi, decidiamo di fare un giretto in montagnola: alla chiesetta di Santa Eufemia.


La spiaggia di Dongo

Dopo aver fatto la spesa ci incamminiamo: poco sopra le ultime case un bellissimo fontanone di acqua freschissima, poi, dopo neanche un oretta di un bel sentiero con vista panoramica, arriviamo alla chiesetta, chiusa, con un prato davanti e dei tavoloni traballanti.




 A uno di questi tavoli, una numerosa ed allegra comitiva tedesca ci dice qualcosa, per noi incomprensibile, prima di andarsene.
Abbiamo pranzato e poi riposato sul prato all'ombra di frondosi alberi. C'era una spettacolare vista sul lago, cielo limpidissimo, un po' ventoso.


Dongo. La chiesa di santa Eufemia.

 





 Per scendere abbiamo preso un sentiero, consigliato dai gestori del campeggio, un po' scosceso, e abbandonato e, forse, anche un po' proibito: proprietà privata ma recintato male ... .c'erano varie aperture e ne abbiamo approfittato.
Pare fosse un parco realizzato per volontà di una signora altolocata, che desiderava avere un giardino esotico. Però di alberi strani non ne abbiamo visti. Tranne qualche palmetta, sembravano tutti alberi e arbusti nostrani(1).


Discesa attraverso il "Giardino del merlo".

Ritorno al campeggio con vento, vento e ancora vento. Bagni, sole, riposo fino a sera. Ricca cena con anche buonissimi pasticcini.
In tarda serata ci siamo recati in spiaggia per vedere la situazione lago: bellissimo, lago piatto, luna piena. Domani, se in giornata ci sarà ancora vento, viaggeremo di notte!


MERCOLEDI' 21 Agosto
Sveglia "prestivora", lago abbastanza buono. Quindi si parte.
Si smonta il campo piano, piano per non disturbare i vicini dormienti. Colazione, si carica la barca e si va. Lago un po' agitato ma si riesce a remare tranquillamente e, man mano, migliora. 


 
Gravedona. Santa Maria del Tiglio


 
Gravedona. Palazzo Gallio

 
Oltrepassiamo Gravedona, arriviamo a Domaso dove ci  fermiamo a fare la spesa e poi remiamo ancora per un buon tratto. 

Sosta a Domaso






Un altro modo di remare

Ci fermiamo per un bagno e poi via ancora. Verso mezzogiorno siamo in prossimità del fiume Mera. Superiamo il ponte e cominciamo a risalire.


Sul fiume Mera








Poco prima di Dascio, vicino a riva il lago è pieno di alghe e melmoso, ma ci fermiamo comunque e pranziamo in un prato. Quando ripartiamo abbiamo qualche difficoltà a districarci dalle alghe. Ci fermiamo poco più avanti per un caffè e una pennichella.

 
Il laghetto di Dascio


Si riprende il percorso lungo il fiume e si arriva al laghetto di Novate. Ci accoglie un vento fastidioso che rende faticoso il remare, con onde abbastanza consistenti. Costeggiamo, per sicurezza, ma così allunghiamo notevolmente il percorso.  


La ripida costa occidentale del Lago di Novate Mezzola

Arrivati a Novate fatichiamo a trovare il campeggio: è nascosto in un angolo oltre la foce di un fiume che entra a nord del lago.
E' un camping un po' strano ma ci sistemiamo per bene per la notte, domani gita in montagna: Val Codera.

 
Note
 (1) E' il "Giardino del merlo", realizzato tra il 1858 e il 1883 dal nobileG. Manzi. cfr. Guide d'Italia, Lombardia , Touring Club Italiano, 1995


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Il lago di Novate Mezzola e quello, più piccolo, di Dascio. A sinistra il Monte Legnone, la meta non raggiunta. Immagine ripresa dal sentiero della val Codera.  
GIOVEDI' 22 Agosto
 

Partenza circa 6,30 con scarponi, zaini, racchette. Tutto ok.
Ci incamminiamo e imbocchiamo il sentiero e poi saliamo, saliamo, saliamo. Fino alla cava.








Ci fermiamo in prossimità di un gruppo di case per fare colazione ricca ed abbondante: pane, marmellata e formaggio.





Sosta colazione

Abbiamo un ritmo rilassato anche perché Marco ha deciso di fotografare tutte le cappellette, anzi, tutti i particolari di tutte le cappelle che incontriamo. 
E sono tante!








Poi si sale ancora e si scende un po' e si risale ...






...e si arriva tranquillamente a Codera: pensavo di fare più fatica.


Arrivo a Codera

Pausa caffè al rifugio e proseguiamo verso il Brasca.
Notiamo un po' di cambiamenti tra cui una casa scout molto bella :Base Scout.
Bresciadega è sempre affascinante e il bosco fatato: immagine del Paradiso terrestre e celeste!








Il ponte dondola, e il minaccioso cartello è dopo il ponte. Meglio non lasciarsi prendere dalla voglia di giocare ..


.. e dalla curiosità di sperimentare cosa si meritano i trasgressori.

Subito dopo un campo scout, perfetto, arriviamo al rifugio Brasca, lì si pranza e riposa e poi si riparte per il ritorno.



In vista del rifugio Brasca



Si pensava di fare il tracciolino e scendere da S. Giorgio ma ormai è tardi e quindi si scende passando ancora da Codera. Discesa infinita...non si arriva mai. Un po' stanchi la sera al campeggio si va in pizzeria. Un po' deludente, soprattutto l'ambiente un po' nostalgico fascista, Ahimè!
Domani si smonta e si torna a Domaso, abbiamo un appuntamento gastronomico con i Muzio e Gianmaria.


VENERDI' 23 Agosto
 

Partenza da Novate abbastanza presto, tutto nuvoloso ma il lago è piattissimo.






Sosta alla cascata dove Marco fa una nuotatina, acqua gelida.




Si discende il fiume Mera e poi ci viene l'idea di fermarci a Gera Lario per la spesa ma si sbaglia mira e si approda a Sorico alle foci del fiume e ohibò che disastro!
La spiaggia è attraente ma vuota, appena accostiamo capiamo il perché. Marco scende dalla barca e il suo piede viene risucchiato da una melma nera, con molta fatica e molta ripugnanza riusciamo a portare la barca a riva. Siamo tutti infangati e ci laviamo ad una fontanella prima di andare in paese. Cerchiamo un negozio ma è un labirinto e anche questo richiede un po' di fatica e pazienza.



A Sorico

Ripartiamo con qualche difficoltà e puntiamo su Domaso. Arrivati ci sono un sacco di campeggi, ne vorremmo uno vicino al lago per non trasportare troppo la barca, ne scegliamo uno con un bel pratone  appena oltre il cancello ma appena registrati ci dicono che la barca è si ,da portare dentro ma, non si può lasciarla lì vicino all'entrata, bisogna portarla un bel po' più in su. Sarà più faticoso del previsto, va beh!
Portiamo su i bagagli, i remi andiamo a fare una nuotata rinfrescante e rigenerante ma poi tornati in campeggio: "ma la macchina foto? Dov'è?". La cerchiamo ovunque ma niente; torniamo sui nostri passi e ripercorriamo gli ultimi passaggi in spiaggia e in campeggio: niente. E allora Marco noleggia una bici e torna a Sorico: il paese melmoso, io intanto pianto la tenda da sola (un po' male ma ci sono riuscita). Mentre aspetto ammiro un bellissimo camperino Westfalia, il mio sogno!!!.




Il suo vero grande amore
E la macchina foto? Trovata! Era appoggiata sul muretto dove l'abbiamo dimenticata troppo presi dalle difficoltà della partenza in mezzo alle "sabbie mobili". Bene, sono ormai le quattro e sta tuonando ma niente di più e torna il sole. Poi le nuvole riprendono il sopravvento e ricomincia a tuonare; poi ricompare il sole. Intanto noi pian pianino portiamo in campeggio la barca, con un po' di soste ma ce l'abbiamo fatta.
Arriva davvero un temporalone pazzesco:grandine con grani grossi come noci e proprio oggi ho piantato male la tenda ma forse è stato meglio così...non essendo ben tesa non offre resistenza e la grandine non provoca danni!!....era tutto previsto da brava scout (eh,eh).
Mentre vien giù il cielo intero, arriva la telefonata di Gianmaria che ci avvisa che loro sono già a Domaso e ci aspettano. Ma qui diluvia, è impensabile uscire ed affrontare la pioggia torrenziale e gelida. Fortunatamente una tregua: ci precipitiamo all'appuntamento. Loro ci sono venuti incontro in auto e raggiungiamo la trattoria "da Ruffino" dove ceniamo.
Abbondante, di qualità e in buona compagnia. Facciamo un giretto in paese e poi ognuno torna a casa ....noi in tenda: acciaccata e molto, molto umida ma si dorme comunque.


SABATO 24 Agosto
 

Mattinata un po' grigia con qualche sprazzo di sole. Si smonta cercando di fare asciugare un po' le cose. Si preparano i sacchi, si trasporta il tutto in spiaggia e poi, dopo la colazione, si carica e si parte. Destinazione:boh!
Sulla spiaggia di Domaso, pronti alla partenza

Ci si dirige a Colico dove si fa la spesa e si beve un buon caffè, poi si va verso Dervio. Si supera il campo scuola scout, si supera il golfo di Piona, il convento, villa La Malpensata e la punta di Olgiasca e il tempo cambia in peggio.


La cappella di San Nicolao, vicino al Campo Scout

 Villa La Malpensata a Olgiasca

Si fa sempre più fatica a continuare. Arrivati a Dorio ci fermiamo per mangiare e visitare il paese.

La spiaggia di Dorio

Siamo ancora in prossimità di Dorio quando un ciclista ci saluta e ci segue e dopo poco sentiamo gridare :"Marcooo". Il ciclista è Daniele Bariffi nostro amico nonché nostro assicuratore che casualmente passava di lì e ci ha riconosciuto.


La veduta dalla spiaggia di Dorio

Baci, abbracci e una nuotatina insieme e poi chiacchieriamo, chiacchieriamo, chiacchieriamo a lungo e il tempo peggiora, peggiora e inizia a diluviare. Loro ripartono per Lierna e noi ci ripariamo sotto un ponte della ferrovia. Non smette più, ci avevano invitato a cena a casa loro ma non è possibile; peccato, sarebbe stato piacevole.
Ci sono un ragazzo e una ragazza qui in spiaggia che hanno piantato una tendina e acceso un fuoco enorme per cucinarci sopra. Il fuoco è esagerato e il ragazzo che ci passa accanto con l'accetta in bocca e dei grossi rami in mano è un po' inquietante. Poi ci parliamo ed è, sì, un po' originale ma simpatico.



Pernottamento sulla spiaggia di Dorio

Appena la pioggia concede una tregua, piantiamo alla belle e meglio la tenda e ci rifugiamo dentro. Domani vedremo come si mette, ora sembra non voglia smettere più di piovere.

Lettura in tenda





DOMENICA 25 Agosto
 

Sveglia umida, umida dopo una notte in cui vento e pioggia si sono alternati fastidiosamente.
Stamattina c'è vento ma non è consistente.
Smontiamo con calma, facciamo asciugare un po' tutto.


Mattinata fredda, dopo una notte di pioggia e vento

Ma il sole non si vede ancora. Colazione, cala il vento, partiamo.


Corenno Plinio

Non facciamo molta strada: ci fermiamo a Dervio per la spesa e un bel bagno. Finalmente si fa vedere e sentire un po' di sole. Mangiamo. Il lago sembra calmo ma stanno arrivando ancora i nuvoloni: ci affrettiamo a ripartire. In prossimità di Bellano si alzano onde insidiose e ci fermiamo in una spiaggia vicino all'ospedale.
Lasciamo lì la barca carica e facciamo un giro in centro.



Da Bellano

Poi andiamo a trovare Don Franco Resinelli che abita proprio vicino alla chiesa. Ci accoglie calorosamente, facciamo due chiacchiere, beviamo un caffè comodamente seduti su un morbido divano ( come si apprezzano le comodità quotidiane quando per un po' non le hai a disposizione).
Poi, ci accompagna a visitare una mostra di Danilo Vitali: " La via del rame", allestita presso la chiesa di S. Nicolò; chiesetta che è diventata un spazio espositivo molto carino.
Belle le sculture di animali, vegetali e soprattutto pesci e più precisamente agoni ed alborelle, interessante e divertente.

 

Con don Franco

Intanto piove e piove. Salutato Don Franco ci ripariamo sotto la pensilina dell'imbarcadero a leggere e ad osservare l'andirivieni dei passeggeri.
Squilla il telefono: è Gianmy che, saputo che siamo a Bellano, ci propone di andare a vedere la mostra da noi appena visitata. Si decide di trovarci per cena, viene anche Davide. Appuntamento sul lungolago.
Nel frattempo ritorniamo alla barca per controllare che sia tutto a posto e per indossare qualcosa di più caldo e idoneo per la serata fredda e umida.

 

Scultura di Danilo Vitali (foto Davide Frontini)

Mangiamo insieme una pizza e poi andiamo a rivedere l'esposizione di Vitali. Lo scultore è simpatico e cordiale e ci racconta un po' della sua vita e della sua passione. Ci racconta anche di un suo giro del lago in barca di una trentina d'anni prima, però con una barca di "Lucia", munita di motore.


Alla mostra di Danilo Vitali (foto di Davide Frontini)
Gianmaria e Davide ci accompagnano alla spiaggetta dove piantiamo la tenda e ci sistemiamo con la supervisione e il controllo di Gianmaria che dà l'ok. Loro tornano a casa e noi possiamo dormire sonni tranquilli.


Pernottamento a Bellano

Lunedì 26 Agosto
 

Cielo bellissimo ma molto nuvoloso, lago calmissimo.

Bellano


Partiamo appena possibile e arriviamo tranquillamente e molto piacevolmente a Varenna. Lì facciamo un bel giretto e colazione.......Varenna, comunque, è la mia preferita!

Varenna

Proseguiamo e, all'altezza di Fiumelatte, attraversiamo il lago e arriviamo a Bellagio. Vorremmo fermarci a Pescallo ma ci preoccupa un po' il tempo, perché se dovesse peggiorare non riusciremmo più a oltrepassare la punta.

Bellagio




Bellagio

Infatti appena oltrepassata la punta Spartivento si alza un forte vento che ci costringe a fermarci.







Portiamo la barca in secca, pranziamo e poi andiamo in centro; passeggiamo nelle viette, sotto i portici, sul lungolago e il tempo peggiora sempre più. Facciamo la spesa, beviamo un caffè, ci sediamo a leggere e il tempo è sempre più brutto, temporale in arrivo e vento freddo. Anche stavolta ci ripariamo sotto la pensilina del traghetto. Un po' stufi torniamo alla barca per coprirci meglio e nel tragitto troviamo una galleria d'arte interessante. Andiamo a mangiare in un locale buffo. Comodo, economico e molto kitch ... Beviamo, però, un buon caffè in un bar storico e di lusso sul lungolago. 



Il "Paradiso" del ristorante "Divina Commedia" a Bellagio
Poi in spiaggia, sulla punta ma un po' riparati, piantiamo la nostra tendina e dormiamo così all'"hotel Spartivento"...eh,eh


Pernottamento a Bellagio

MARTEDI' 27 Agosto
 

Ci si alza presto, stanotte ho sentito tanti passi, rumori sospetti ma Marco ha vegliato (!?), tutto sotto controllo.
Si spianta il campo, si carica e si parte. Il tempo è buono e si rema bene





Si ripercorre un tratto già visto ieri e si punta ad Onno dove c'è il campeggio "La Fornace", molto carino. 

 

Ci si vorrebbe fermare a far colazione ma, non ci crederete mai, non c'è un bar aperto in tutto questo tratto.
Arriviamo, piantiamo la tenda, ci sistemiamo e torniamo in spiaggia, le nuvole vanno e vengono tutto il giorno ma è gradevole e assistiamo anche ad un allenamento di giovanissimi veri canottieri. Ragazze e ragazzi molto atletici e ...rumorosi.


Vassena
Nel pomeriggio riposiamo e poi in serata ci viene a trovare Gianmaria che si ferma anche a cena, vuole provare l'ebbrezza del campeggiatore: lava anche i piatti! Ci raggiunge anche Davide e passiamo un piacevolissima serata...anche comodamente seduti ad un tavolo con sedie prese "in prestito" da una roulotte chiusa.


Temporale in lontananza, ai Piani Resinelli

MERCOLEDI' 28 Agosto

Giornata molto bella!!!


Mandello del Lario

Dopo colazione andiamo a far la spesa in barca . Attraversiamo il lago e arriviamo a Mandello del Lario.

Mandello del lario

Un bel giretto per il paese, si riattraversa e si torna in campeggio dove più tardi, in bicicletta, ci viene a trovare Davide, che ci porta una eccezionale bottiglia di prosecco, inviataci da Gianmy per festeggiare l'ultimo giorno del nostro tour.


Dalla spiaggia di Onno

Onno. Cappella in ricordo dei morti della peste del 1836

Passiamo un pomeriggio piacevolmente indolente tra spiaggia, lago e tenda....Tenda che, però, ha deciso di lasciarsi andare anche lei. Dopo aver retto durante temporali, affrontando coraggiosamente grandine e vento ora, a riposo, si è rotta. Una parte della paleria portante si è spezzata. Riusciamo ad aggiustarla con nastro adesivo e....speriamo che regga ancora una notte!

GIOVEDI' 29 Agosto

Pronti per l'ultima tappa
Oggi si arriva a Lecco, sono un po' emozionata, stupidamente emozionata.
Si parte con calma, si costeggia da questa riva del lago, ci si ferma a fare un bagno (solo Marco...fa freddo) e poi si attraversa.


Scoglio dipinto al Melgone

Attraversata davanti al Melgone

A Lecco c'è Gianmaria armato di macchina fotografica ad attenderci.
Ci vede arrivare e comincia il suo servizio fotografico, correndo agilmente per tutto il lungolago.


Gianmaria






Siamo arrivati. Purtroppo è finita.






















































Queste sono tutte fotografie di Gianmaria Calvetti










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