venerdì 31 maggio 2013

IL "CENTRO CULTURALE VERDERIO GIOVANE": UNA STORIA DEGLI ANNI SETTANTA di Marco Bartesaghi

Nel 1967, viene pubblicata l’enciclica “Populorun Progressio”, scritta da Paolo VI e dedicata alla cooperazione tra i popoli e ai problema dei paesi in via di sviluppo. In quel periodo un gruppo di giovani dell’oratorio di Verderio Inferiore organizzava incontri culturali e a uno di questi, dedicato all’enciclica papale, furono invitati anche i giovani dell’oratorio di Verderio Superiore.
Invidia (è la parola usata da Giulio Oggioni), spirito di emulazione o semplice ispirazione, fatto sta che da quella serata nasce, a Verderio Superiore, il “Centro Culturale Verderio Giovane”.
Nasce in ambito oratoriale e, in un primo tempo, incentra la sua attività su temi religiosi.
Presto però si fa strada, al suo interno, l’esigenza di affrontare altri argomenti e di coinvolgere una platea giovanile più ampia.
Dall’oratorio le riunioni si spostano in una sala civica del comune, quella occupata fino a poco tempo fa dalla Banca Popolare di Milano. In seguito viene trovata una sede, prima nel negozio d’angolo fra via Principale e via Fontanile, lasciata libera dal macellaio Sala, “Fiuranel”, e oggi occupata dalla lavanderia; poi in un negozio sul marciapiede di fronte, dove oggi si vendono confetti e articoli da regalo, fra l’alimentari Villa e la macelleria.


L'organizzazione

L’associazione ha un consiglio direttivo, che nel 1971 è composto da Giulio Oggioni, presidente, Giancarlo Cassago, cassiere, Annamaria Villa, segretaria, Enrico Oggioni, Giuseppe Motta, Elio Sala e Maurizio Oggioni.
Gli iscritti, ai quali è richiesta una quota associativa che serve per coprire le spese delle attività, sono “giovani” di età compresa fra i 15 e i 30 anni: all’inizio del 1971 (questo è l’unico dato ufficiale che si conosce) gli iscritti sono 43 (1).
Le attività proposte sono invece rivolte a tutta la cittadinanza.
Non c’è una discriminante politica per l’adesione al gruppo: gli autori degli articoli del giornalino, di cui parlerò più avanti, li troveremo, negli anni seguenti, impegnati nei partiti politici, che, come maggioranza o come opposizione, hanno contribuito all’amministrazione del comune: DC, PCI, PSI.

Verderio all'inizio degli anni settanta

Quadro realizzato per uno dei concorsi di pittura organizzati da Verderio Giovani. La signora in primo piano, intenta a spazzare le foglie, sarebbe "La Tacuna", un'abitante di cascina Isabella. Il quadro è di proprietà del signor Bruno Mapelli e di sua moglie.
Verderio Superiore era, all’inizio degli anni settanta, un paese di poco più di 1000 abitanti, suddivisi fra il centro storico, le cascine e alcune case, poche, di recente costruzione, per lo più villette.
Da qualche anno la scuola elementare aveva un suo edificio; le classi della scuola media erano invece ospitate nel palazzo comunale.
Il lavoro era in piccola parte offerto da alcune fabbriche del paese o dei comuni circostanti, come i maglifici Comi e Baraggia, rispettivamente a Verderio Sup. e a Paderno d’Adda, e la Lamp, dedita da sempre alla lavorazione della plastica. La maggior parte degli abitanti era però occupata negli stabilimenti di Milano, Sesto San Giovanni, Greco e di altri paesi dell’hinterland. Pendolari, che tornavano in treno la sera, se prima non dovevano fermarsi a scuola per frequentare i corsi serali.
I cinema più vicini erano a Robbiate (il “Diana”), a Bernareggio e a Merate. 


In questa realtà “Verderio Giovane” decide di operare, ponendosi l’obiettivo di stimolare la partecipazione alla vita del paese e di organizzare eventi culturali e ricreativi.

Partecipazione

Vengono proposte tavole rotonde su svariati temi: sindacati e forze politiche; casa; scuola e famiglia; autonomia degli enti locali; riforma tributaria; la chiesa e i suoi problemi; l’amore; la riforma sanitaria.
Altri argomenti sono di interesse più locale, come il problema della raccolta dei rifiuti o quello del sistema fognario.
 


Una tavola rotonda nel mese di giugno del 1972 è “storica”: la cittadinanza, i sindaci, Armando Villa di Verderio Superiore ed Enrico Zoia di Verderio Inferiore, e gli altri amministratori comunali, vengono invitati a discutere, sembra per la prima volta, sull’opportunità o meno di unificare i due comuni, tema che oggi, dopo 40 anni, è ancora all’ordine del giorno. Dal resoconto del giornale “La Provincia”, che potete leggere facendo scorrere la pagina del blog, sembra che, sia i giovani dell’associazione che gli amministratori presenti, si rendessero conto che la fusione avrebbe rappresentato un’opportunità per la soluzione dei problemi comuni e uno stimolo per lo sviluppo dei due paesi.
Nessuno si nascondeva la difficoltà di superare antiche quanto radicate contrapposizioni, per cui la strategia che si pensò di adottare per raggiungere l’obiettivo fu quella di affrontare, quando possibile, i problemi comuni in forma consorziata, per arrivare ad un’unificazione di fatto, a cui, alla fine, sarebbe mancata solo l’ufficializzazione burocratica.




Un  altro incontro importane viene organizzato una sera, nel salone della scuola materna. Sono presenti il rappresentante dei Coltivatori Diretti,   quello della Federterra, l'organizzazione dei contadini vicina alla CGIL (Zappelli), e delle ACLI (Citterio). Il tema all'ordine del giorno è importante e sentito da molti abitanti, contadini che, dopo una vita di lavoro sulla terra, non sono riusciti a ottenere una pensione. I relatori spiegano come fare ad ottenerla e, a seguito di quella  riunione, le ACLI a Verderio Superiore e la Federterra a Verderio Inferiore mettono a disposizione persone che aiutano i contadini che lo vogliono a preparare le pratiche necessarie.


Cultura e sport, in paese e fuori

Eventi culturali e sportivi da svolgere sul territorio, e attività fuori paese, sono organizzate dall’associazione per creare momenti di aggregazione e per vivacizzare la vita comunale.

Un concorso di pittura richiama annualmente diversi artisti, molti dei quali reclutati da una professoressa di Brera abitante a Vimercate (2), che si impegnano a realizzare opere dedicate al paese. I loro quadri vengono esposti in un fine settimana sotto il portico del comune e i migliori, scelti da una giuria qualificata, vengono premiati.

A una sagra di san Fiorano partecipa la Banda d’Affori, che esegue un concerto all’oratorio e sfila suonando per le vie del paese. In un’altra occasione viene invitato un coro alpino, formato da componenti del coro ANA di Milano, celebre a quel tempo per aver partecipato, con Celentano, al festival di Sanremo. Un’altra volta si esibì a Verderio anche il coro Grigna di Lecco. 


DIDASCALIA PROVVISORIA: premiazione per torneo di calcio
Beniamino Colnaghi, di spalle, premiato da Guglielmo Panzeri, dell'omonima casa vinicola.


 

Per una festa del 4 novembre, in oratorio vengono proiettate le immagini dei soldati caduti in guerra e di ognuno di loro è ricordata la figura. Per l’occasione ha suonata la banda di “Firlinfeu” di Terno.

Ai Cavalieri di Vittorio Veneto, reduci della prima guerra mondiale, l’Associazione dona un proprio diploma, così come a un personaggio pubblico amato da tutta la popolazione, il dottor Zamparelli.

Cineforum e serate dedicate a imprese alpinistiche fanno parte delle proposte culturali.

Ogni anno in un torneo calcistico serale, diverse squadre, per lo più legate ai bar e alle osterie del paese, si contendono un ambito trofeo.

 



DIDASCALIA PROVVISORIA:premiazione per torneo di calcio

Altre attività si svolgono fuori paese.
In autobus a Milano ci si reca per assistere a spettacoli teatrali (Holidays on ice, i Legnanesi, …) o per visitare musei (“della scienza e della tecnica, …); in località di montagna si va per camminare o per sciare.

Un giornale locale

Dal gennaio 1971 l’associazione pubblica un giornalino che distribuisce gratuitamente a tutte le famiglie di Verderio Superiore. Si chiama Verderio Giovane, è ciclostilato in proprio e autofinanziato.
Ne escono in tutto 11 numeri: 7 nel 1971, 4 nel ’72.
Il giornale si apre sempre con un articolo del presidente, che riassume le attività svolte dal gruppo e presenta quelle in programma.
Poi vengono affrontati temi locali, di attualità o di storia, questi affidati, solitamente, a Elio Sala. Altri argomenti hanno un orizzonte più vasto, pur restando legati al vissuto quotidiano della cittadinanza, soprattutto giovanile: scuola e lavoro; servizio militare. Alcuni temi di attualità vengono affrontati di petto, senza mezzi toni: il divorzio, la moda.
Questo schema vale soprattutto per le pubblicazioni dei primi nove numeri. Gli ultimi due hanno carattere quasi monografico: omaggio ai caduti per la patria il numero 10; speciale Natale l’11.
 



Fine  di un'esperienza o sua evoluzione?
Alla fine del 1972 l’attività del “Centro Culturale Verderio Giovane” e dell’omonimo giornalino cessano.
Perché? Per qualcuno la modernizzazione e la maggior facilità di spostamento fanno in parte cadere la necessità di organizzare eventi in paese. Per altri gli impegni di lavoro, i matrimoni, l'attività amministrativa in Comune, avevano finito con l’assorbire via, via “i più grandi”, quelli su cui pesava gran parte del lavoro organizzativo. Per qualcun’ altro ancora ad un certo punto prevalse l’esigenza di fare scelte politiche più precise e quindi di aggregarsi in modo differente.


NOTE
(1)    Composizione del consiglio e numero iscritti sono in “Verderio Giovane”, anno 1, N.1, marzo 1971, “La parola al presidente”, Giulio Oggioni.
(2)    Giulio ricorda solo il nome: Mimma





*** Per scrivere questo articolo ho parlato con Giulio Oggioni, che mi ha anche messo a disposizione la raccolta dei giornalini e le fotografie. 

Altre notizie mi sono state fornite da Danilo Villa e da Pierluigi Frigerio. Ho chiesto qualche delucidazione anche al signor Armando Villa.
Li ringrazio.
Ringrazio anche la famiglia Mapelli che mi ha lasciato fotografare il quadro della chiesa.
Questo articolo, come del resto tutti quelli che appaiono sul blog, è suscettibile di arricchimento: chiunque può contribuire a questo scopo,  mandandomi altre notizie, precisando meglio quanto già scritto, inviandomi altre immagini. Grazie M.B.

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