sabato 1 settembre 2012

GITA A NOTRE -DAME DES FONTAINES, AFFRESCATA DA GIOVANNI CANAVESIO di Giovanna Villa

Quella che segue è una pagina del diario semiserio tenuto da Giovanna durante le  nostre vacanze. M.B.



12 agosto 2012, domenica

Oggi gita in "montagna" a La Brique (Briga).
Si parte presto dal campeggio di Mentone, si scende la solita scalinata, si arriva in stazione, si prende il treno per Ventimiglia e lì, dopo una lunga coda per acquistare il biglietto, si prende il treno in direzione Cuneo.
Già il viaggio in treno è molto interessante: si sale pian piano e si vedono boschi, vallate verdi, fiumi, rocce e paesini tipici di montagna. Il tempo è un po' incerto e purtroppo la luce cupa toglie un pochino, ma solo un pochino, della bellezza del paesaggio.


 
Arriviamo a destinazione e visitiamo il paese, molto carino, ben tenuto: case in pietra, chiesetta e sagrato, campeggino, qualche alberghetto, un po' di turisti ed escursionisti.



Chiediamo indicazioni all'apposito ufficio informazioni per raggiungere la cappella Notre- Dame Des Fontaines, meta della nostra gita.
Naturalmente non capiamo quasi nulla.......il francese sembra facile, ma noi ignorantoni ...... comunque, la si può raggiungere percorrendo la strada asfaltata che è più corta o, per un sentiero più lungo ma più bello.
Naturalmente sentiero!
E' in mezzo ai boschi, sale, scende, sale, scende anzi, "mont, cala, mont, cala" come ci descrive una signora che gentilmente cerca di parlarci in italiano.




E' un percorso anche didattico con cartelli esplicativi sulla fauna e flora locale.
Non incontriamo nessuno degli animali li descritti, ma solo qualche altro escursionista.






Arriviamo alla meta verso le 14.00, giusto, giusto quando aprono al pubblico la cappella.
Bellissima, quasi tutta affrescata da Giovanni Canavesio, il pittore che ha realizzato la pala d'altare della chiesa parrocchiale di Verderio Superiore.




Gli affreschi sulle pareti laterali rappresentano la passione di Gesù e il fondo è ricoperto completamente da un Giudizio Universale.




 
Questi dipinti raccontano in modo chiaro e preciso ciò che è scritto nei Vangeli raggiungendo così lo scopo di far conoscere tali vicende anche a chi, allora, non sapeva leggere o capire il latino ecclesiastico.




Viene usato un linguaggio semplice e genuino, colori vivaci mai restaurati ed ancora intensi.
Non vorrei dire una sciocchezza ma ricordano un po' i moderni fumetti: volti un po' grotteschi, posture dinamiche. C'è l'immagine di Giuda impiccato, con lingua penzoloni e diavoletto che si prende la sua anima, che è disarmante nella sua ingenua narrazione: ridicolo forse per noi ma terrorizzante nel contesto del tempo.
Usciti dalla Chiesina Marco è calamitato dal fiume che scorre lì vicino e vuole tuffarcisi ma........è gelida, entra ed esce immediatamente; ci ritenta ma resiste solo qualche secondo in più. Però si è tolto lo sfizio!




Pranziamo su un tavolone "dei giganti", altissimo non solo per i nanetti come me!



Poi torniamo lungo la strada. A circa metà percorso troviamo un bellissimo ponte "Pont du Coq": tre arcate ma disposte ad angolo fra loro in moda da fare un percorso curvo, tutto in pietra ed acciottolato.




Arrivati, poi, in stazione scopriamo che di treni "italiani" per raggiungere Ventimiglia ce ne sono pochissimi, quindi prendiamo un treno "francese" e ci avviciniamo fermandoci ad una stazione d'interscambio :Breil sur Roya.
Quando, poi, giunge il "nostro" treno, ohibò! è formato da un unico vagone e quando si aprono le porte appare una scena apocalittica, una signora svenuta, persone fin dentro il bagno, tutti i viaggiatori molto provati per caldo e nessuna possibilità di spostamento. Fortunatamente il capostazione prende l'iniziativa di invitare tutte le persone che devono recarsi in Francia oltre Nizza a trasbordare sul treno "francese" diretto a Nizza e il vagone si svuota un po', riusciamo a salire e arrivare a Ventimiglia. Non vi ripeto qui i commenti fatti dai passeggeri....ve li lascio immaginare.




Continuiamo il viaggio di ritorno su un comodo treno  fino a Mentone e li risaliamo al nostro campeggio sotto una pioggerellina. Cuciniamo, ceniamo e poi nanna.

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