giovedì 28 giugno 2012


LA SCIENZA NEL 3° MILLENNIO
L’Uomo e l’Ambiente
2° ciclo di conferenze





Venerdì 29 giugno 2012
Ore 21,00
Sala Civica di Verderio Inferiore

BREVE STORIA DI COME L’UOMO HA MODIFICATO LE PIANTE ALIMENTARI: TANTE LUCI E QUALCHE OMBRA

Relatore prof. Fabio VERONESI

Professore di Genetica Agraria, Università degli Studi di Perugia

IL RITO DELLA BARCA DI SAN PIETRO E PAOLO di Denise Motta

Da bambina mi hanno insegnato la tradizione della barca di San Pietro e Paolo e ancora oggi cerco di  mantenere questa usanza. 
Consiste nel riempire d'acqua una bottiglia o una caraffa, la sera della vigilia del 29 giugno (festa dei santi Pietro e Paolo) aggiungendo poi, molto lentamente, un albume d'uovo. 
Si mette la caraffa sul balcone per tutta la notte. Con il fresco della notte l'albume si rapprende e galleggia assumendo le forme di una barca, con vele e alberi maestri (un po' di fantasia non guasta)
Il vero e proprio significato non l'ho mai saputo, anche se per tradizione la barca può essere interpretata come buon auspicio per l'agricoltura. 
Nella Bergamasca si credeva che nella casa dove l'albume avesse formato la barca con vela, la sposa avrebbe avuto un figlio e la zitella avrebbe trovato marito.
Non fatelo, però, in giorni diversi dal 28 giugno: potrebbe apparire una barca rovesciata, presagio di sventura e maledizione!

"CARO CITTADINO IN ARMI ......... IL TUO SINDACO" di Enrico Zoia

Questa lettera, che ha esattamente cinquant'anni (giugno 1962), è un'ulteriore testimonianza di come il ruolo di sindaco di un paesino di poco più di mille abitanti (1372, per l'esattezza), qual'era Verderio Inferiore in quegli anni, fosse vissuta sia da chi ne interpretava il ruolo che dai suoi amministrati, come un qualcosa che andava aldilà del semplice compito di amministratore pubblico. Enrico Zoia, sindaco di Verderio Inferiore dal 1960 al 1973, lo aveva raccontato per questo blog in un intervista che avevo pubblicato il 4 giugno 2011 e che potete trovare facilmente sotto l'etichetta: "Archivio Enrico Zoia". Aveva raccontato, in quell'occasione di come ci si rivolgesse a lui anche per le malattie, per i fatti personali e di coppia  e, nientemeno, che per redigere il testamento. Da  parte sua invece c'era una forte attenzione verso il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni da prendere, con l'istituzione ad esempiodell'assemblea annuale dei capofamiglia, e nel lavoro di  realizzazione delle opere pubbliche: monumento ai caduti e scuola materna.
Questa lettera ai cittadini impegnati nel servizio militare di leva, i "cittadini in armi", è un ulteriore esempio dell'attenzione del sindaco Zoia verso tutti i suoi amministrati, compresi quelli momentaneamente assenti dal paese.
Penso che questo sia l'aspetto più interessante del documento che è qui presentato. 
Sono interessanti però anche  le notizie che il Sindaco decide di comunicare ai soldati nel suo messaggio che, ricordiamolo, aveva cadenza mensile: i nati, i morti, i matrimoni; il numero di abitanti raggiuntodal comune e i fatt più importante del mese: la Prima Santa Messa di un sacerdote nativo di Verderio Inferiore, Padre Otello Carzaniga; l'apertura di uan nuova azienda che avrebbe dato lavoro a una trentina di persone. M.B.


IL DOCUMENTO



TRASCRIZIONE

Caro concittadino in armi
eccomi all'appuntamento mensile con i dati anagrafici del nostro comune:
Nati:
Il 24 maggio Pierobon Luciano di Luigi - cascina Brugarola,1
7 giugno  Stucchi Angela di Celso - p.za Annoni, 9
10 giugno Acquati Ambrogina di Rinaldo - via Roma nr.1
16 giugno Cassago Giuseppe di Augusto - via Tre Re, 6
Matrimoni
il 9 giugno Locatelli Benvenuto con Pirovano Maria - Cascina Bice, 2
Morti
il 1 giugno Arlati Carmelina di Alessandro di anni 50

ABITANTI AL 30 GIUGNO 1962 nr. 1372. -

Domenica 24 giugno u.s. abbiamo festeggiato in occasione della Prima Santa Messa, il Padre OTELLO CARZANIGA, Missionario della

Consolata, che qui ha avuto i natali. Difatti dagli atti di nascita dell'anno 1934 al Numero 22 si legge: "L'anno 1934 addì 23 luglio a ore 10 e

minuti 15 nella Casa Comunale. Avanti a me Dr. Ing. Francesco Zonca, Podestà, Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Verderio Inferiore è

comparso Carzaniga Carlo il quale mi ha dichiarato che alle ore 21 e minuti zero del dì 21 del corrente mese nella casa posta in via dei Tre Re

al numero 4 da DECANI Luigia, sua moglie, tessitrice, di anni 30, seco lui convivente, è nato un bambino di sesso maschile che egli mi presenta

e a cui da il nome di OTELLO".
E' riuscita una bellissima festa e per l'occasione abbiamo anche organizzato un corteo motociclistico e automobilistico. C'è stata  una larga

adesione, una 80 di moto e 25 auto e la velocità di marcia è stata stabilita in 30 Km/ora.
Che fatica per i nostri centauri! Ma hanno morso i freni e sono stati di una disciplina esemplare. Facessero sempre così.
I lavori edili al Cimitero sono ultimati e ora manca il trasporto della terra che si eseguirà in occasione delle prossime  costruzioni.
Sta sorgendo un'officina della ditta FASTER che occuperà una trentina di operai  e che la sua attività principale è di gru per l'edilizia.
Altre novità di riguardo per il momento non c'è ne sono ed augurandoti una buona permanenza, ti porgo il più distinti saluti.
Il tuo Sindaco

CAPPELLA DEDICATA A "ROSA MYSTICA" A VERDERIO SUPERIORE IN VIA SANT AMBROGIO di Marta Cattazzo

LOCALITA' : Verderio Superiore
UBICAZIONE : via Sant Ambrogio
ICONOGRAFIA : Rosa Mystica
COLLOCAZIONE : su un muro prospiciente un edificio
lungo la strada, da terra cm. 138
DIMENSIONI : cm. 85 x 165
PROPRIETA' : le famiglie dell'abitato confinante





Immagine originale (foto 2002)







Immagine originale (foto 2002)

1 - P. Batoni Madonna con Bambino, immaginetta con preghiera sul retro

2 - R. Papaldo, Rosa Mystica, particolare, Verderio Superiore

Particolare (foto 2002)

DESCRIZIONE
Questa pittura eseguita su ceramica è una tecnica particolare e soprattutto molto resistente nel
tempo agli agenti atmosferici, poiché non è a diretto contatto con la superficie murale, dalla
quale può assorbirne l'umidità; inoltre la pittura su ceramica, venendo cotta nei forni, rimane
inalterata nel tempo.
Si tratta dunque di un'opera eseguita da un artista professionista, considerando la finezza della
pittura oltre al livello di committenza, una ricca famiglia proprietaria della maggior parte del
territorio di Verderio. 
L'immagine scelta ha come soggetto Maria quale Rosa Mystica, ovvero Rosa tra le rose, e
come tale sembra sbocciare nella sua delicata bellezza tra la corona e insieme aureola di fiori
che la indica quale regina. Come si può osservare dal confronto, la figura della Madonna è
una chiara citazione di un dipinto di Pompeo Girolamo Batoni (1708-1787), pittore originario
di Lucca che si formò osservando le pitture di Raffaello e aderendo in parte al neoclassicismo,
osservabile impronta nella compostezza di questa immagine. La tela di Batoni era infatti
riportata su un'immaginetta (fig. 1), gentilmente concessami dalla signora Delia Zambelli, in
cui è visibile un particolare delle figure.
Colpisce la sorprendente precisione con cui l'autore Papaldo l'ha riprodotta, negli sguardi
di tenerezza tra Madre e Figlio, in un'iconografia di autentica Vergine Eléousa. Ha riportato
fedelmente perfino le pieghe del manto e l'abito, inoltre la mela in mano al Bambino, simbolo
del verso: “frutto del tuo seno Gesù”. A differenza dell'originale ha inserito la corona di rose.

Visione d'insieme dalla strada (foto 2002)
DATI STORICI INERENTI
La costruzione di questa edicola sacra fu l'adempimento di una Grazia Ricevuta da parte diuna partoriente della famiglia Gnecchi, la quale si è salvata da un parto gemellare con cui stava rischiando la vita. Scelse lei stessa il luogo preciso dove far erigere la santella, così come il soggetto e la tecnica di esecuzione.
Il muro sul quale è collocata segnava un tempo il confine di proprietà Gnecchi, poiché limitava l'attuale Parco di Nettuno, un tempo giardino privato della ricca famiglia.
Testimonianza della signora Attilia Pirovano: “La devozione popolare davanti a questa immagine fu molto viva fino agli anni '50-'60, dopo di che andò spegnendosi a causa dell?intenso traffico lungo la strada adiacente”.

Marta Cattazzo

venerdì 8 giugno 2012

CASCINA "LA SALETTE", OVVERO "LA CASINA RIGADA" di Marco Bartesaghi

I lavori di recupero della cascina "La Salette" proseguono ininterrottamente e l'opera di tinteggiatura ha riservato al passante la sorpresa della decorazione a righe orizzontali e bicolori delle torri laterali.



Si è così ripristinato un aspetto caratteristico  della cascina, presente probabilmente fin dalle sue origini, che le valse il soprannome, mai del tutto dimenticato,  di "Casina rigada".

Nonostante non fossero state ridipinte da lunghissimo tempo, e nonostante anche il lungo periodo di abbandono subìto dall'edificio, le antiche righe non erano mai scomparse del tutto: lo testimonia la parete laterale della torre, ripresa in questa vecchia fotografia, dove le linee orizzontali, pur avendo perso il colore , si distinguono ancora chiaramente ( la foto è tratta dal libro di Giulio Oggioni "La Salette - storia di una cascina e della sua Madonna", pag 37)

UNA CURIOSITA'
In centro paese, la casa sull'angolo fra via Fontanile e via Sant Ambrogio, aveva, prima che gli interventi edilizi degli scorsi decenni le cancellassero, almeno due caratteristiche che ricordavano "La Salette": i corpi laterali, stretti e relativamente alti, erano simili a due torri e la tinteggiatura era a righe orizzontali.

particolare
(La foto è tratta dal libro "Verderio - La storia attraverso le immagini e i personaggi", pag. 27)

COLTIVAZIONE DEL LINO NELLA BASSA PAVESE E CREMONESE di Carla Deambrogi Carta


Fino alla fine degli anni '10 del '900, in maggio, si potevano vedere, nella bassa pavese e cremonese, campi verde-azzurri: erano i campi di lino in piena fioritura.
A fine giugno il lino era maturo e veniva raccolto, non falciandolo, ma strappandolo dal terreno.
E subito iniziavano le sequenze della lunga e paziente lavorazione per ottenere, alla fine, la preziosa fibra tessile.
Ecco le varie fasi della lavorazione:
- la seccagione delle piante;
- la sbocciolatura, che consisteva nella separazione della pianta dai semi: operazione che veniva effettuata battendo la pianta con un bastone snodato;
- la macerazione;
- l'asciugatura sull'aia;
- la spadolatura, effettuata con una spatola (la "sbàula") per staccare la parte rigida (la "rèsca") dalla fibra;
- la pettinatura;
- la filatura, che negli anni più lontani non veniva eseguita in filande, ma veniva fatta a mano con fuso e conocchia.

Non si filava solo il filo "bello", anche la stoppa che veniva usata per fare i sacchi, ma anche le lenzuola (non quelle da "corredo" da sposa): era un lino grezzo che a dormirci avrà certo grattato un po'.
Quel mondo è ormai scomparso, un mondo non certo da rimpiangere di cui, però, è giusto conservare la memoria.

P.S. Della fibra di lino ottenuta, tre quarti andavano al proprietario dell'azienda agricola e un quarto alla famiglia del salariato che aveva effettuato la lavorazione, la quale era compito delle donne.

Carla Deambrogi Carta

giovedì 7 giugno 2012

"PUNTI DI SOSPENSIONE" E "IMMAGINI SPARSE", DUE LIBRI DI PAOLA MATTAVELLI di Paola Gardonio


"Punti di sospensione" e "Immagini sparse", due libri dell'autrice Paola Mattavelli. Nata a Vimercate, cresciuta in una corte con una famiglia e tanti vicini che non l'hanno mai fatta sentire sola, ora vive a Verderio Superiore dove è madre e moglie.

Nel trascorrere "normale" della vita, un impulso irrefrenabile...la scrittura.
Due racconti densi di profonde riflessioni sul senso del vivere, su come porsi da "attori" davanti alla quotidianità che scandisce la vita di ogni essere umano, rendendola talvolta pesante.
Per Paola, invece, le piccole e semplici cose di ogni giorno sono una preziosa ed imperdibile occasione, alla portata di tutti, per interrogarsi, indagare la propria storia, il proprio io, dare il largo alle proprie emozioni e non farsi cogliere "spettatori depressi" della propria vita.






La forza della vita sta anche nei ricordi che emergono, magari, alla vista di vecchie foto (Immagini sparse) che rievocano gioie e dolori, facce inscindibili di una stessa medaglia chiamata VITA e necessari entrambi all'attribuzione di un valore ed un peso a questa medaglia.
I ricordi possono diventare dei "Punti di sospensione" nella vita di ciascuno.
La sospensione è l'attesa trepidante e curiosa di ciò che ha ancora da venire, degli incontri futuri che "dietro l'angolo" potranno modificare il nostro quotidiano cammino verso la nostra realizzazione, potranno far nascere cose nuove per e in ciascuno di noi.

Le tappe della nostra esistenza sono punti di sospensione...come dice Paola: "Vivo sì l'oggi, l'hic et nunc, ma non riesco a non rimpiangere un po' l'ieri e non riesco a non fremere aspettando il domani. Non voglio scendere da questo treno, anche se non conosco la meta...
...E se il treno si ferma a una stazione, è solo per ripartire per la prossima. Destinazione VITA. "
Le parole di questi racconti denotano un'autrice "ingorda di vita vera, vissuta in pieno, senza rifiutare alcun accadimento perché da ogni esperienza si impara, si cresce, ci si rinforza...e si riparte con speranza verso il mistero.


Paola Mattavelli, in centro, durante la presentazione dei suoi libri organizzata dalla Biblioteca Intercomunale di Verderio

VENNERO "GLI EVASI" E POI "I CLEPTOMANI": I COMPLESSI MUSICALI DI VERDERIO di Beniamino Colnaghi



Gli anni ’60 del secolo scorso sono stati davvero straordinari e irripetibili, non solo e non tanto perché è avvenuto il “boom economico” ed è decollato lo sviluppo industriale dell’Italia, ma anche per l’entusiasmo, la voglia di fare, la passione civile che permeava il popolo italiano.

In quegli anni la società italiana cominciò ad aprirsi alle novità, cambiarono i rapporti in famiglia, i giovani conquistarono la ribalta sociale e le donne rivendicarono maggiore libertà di essere e di agire. Una trasformazione che investì tutta la società e produsse profondi cambiamenti politici, sociali e antropologici.



Per leggere il testo completo vai al seguente indirizzo:

RESTAURO DE "L'ADORAZIONE DEI PASTORI" DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI ROBBIATE. Restauratrici Bianca Alberti e Anna Soragna

Continua con questa serie di immagini, accompagnate da brevi didascalie, la presentazioni dei lavori di restauro eseguiti da Bianca Alberti e Anna Soragna, su opere d'arte conservate nella Parrocchia di Robbiate. I precedenti articoli, riguardanti gli interventi effettuati nel santuario della Madonna del Pianto, sono stati pubblicati su questo blog il 18 aprile e il 4 maggio scorsi. A questa data potete trovare anche un'intervista a Bianca Alberti.



Il restauro illustrato oggi riguarda  "L'adorazione dei pastori", dipinto ad olio su tela, di cm 315 x cm 190, opera del XVI secolo, della bottega di Camillo Procaccini. Il quadro è conservato nella chiesa Parrocchiale di Sant Alessandro Martire , di Robbiate, sulla parete a destra del'altare.



L'opera dopo il restauro


A sinistra (s) prima del restauro; in centro (c)durante la pulitura; a destra (d) stuccature
(s) prima del restauro; (c) prima fase di pulitura: rimozione degli strati di sporco e polveri superficali; (d) seconda fase di pulitura: rimozione di vecchie vernici alterate.

(s) Terza fase di pulitura: rimozione vecchi ritocchi alterati; (d) dopo il restauro


Prima e dopo il restauro


Vari particolari prima e dopo il restauro


LE OPERAZIONI DI RESTAURO

Appiattimento delle deformazioni
Sutura dei tagli ed applicazione degli inserti
particolare prima e dopo il restauro

Sopra: (s) prima del restauro; (c) dopo la pulitura; (d) dopo l'appianamento. Sotto: (s) applicazione dell'inserto; (d) dopo il restauro
INTERVENTO SULLA STRUTTURA

Retro del quadro prima del restauro
Rinforzo della struttura, aggiunta di un elemento verticale
Retro dopo il restauro