mercoledì 14 marzo 2012

L'OSCURA VERITA' DELLE PERRERAS di Melli

Da "Melli", una giovane di Verderio Superiore, ho ricevuto questo articolo che volentieri pubblico. M.B.


 Si chiamano "perreras". Dovrebbero essere simili ai nostri canili, essendo strutture dove vengono ospitati i cani e i gatti randagi di Spagna. Ma in realtà, all'interno, nascondono grandi sofferenze e maltrattamenti, ignorati dalla legge della penisola iberica, che prevede ancora la soppressione degli animali randagi, e supportati da una cultura popolare che non tutela i diritti dei "compagni dell'uomo", ma anzi è intrisa di tradizioni assai violente, dalla corrida ai galgos (cani da caccia che, finita la loro età "produttiva", vengono impiccati agli alberi). Inoltre, Le "perreras", ricevono sovvenzioni statali per praticare l'eutanasia sugli animali domestici. Ma in realtà non si controlla come viene eseguita. In genere sono gestite da persone in povertà, che speculano su tutto. Quindi è impossibile che spendano soldi per farmaci letali. Preferiscono abbatterli nei modi più atroci.

 
 
Intervisto una gentilissima volontaria che si occupa della situazione Perreras dall'Italia per capire meglio la situazione.
-Perchè molte persone non sono al corrente di questa situazione?
La gente spesso e volentieri non vuole vedere, preferisce non sapere e preferisce credere che non sia questa la realtà. Credo sia opportuno aprire gli occhi e ogni persona, ogni padrone che si reca in una perrera a lasciare il proprio cane deve sapere, deve vedere con i propri occhi a che fine sono costretti gli animali al suo interno.

-Esiste qualche associazione che aiuta i poveri cani costretti a "soggiornare" nelle Perreras?
Esistono delle associazioni che si impegnano ad aiutare i cani, che cercano di salvar loro la vita, ma è necessario che cambi qualcosa a livello legale, è la legge che deve cambiare, perchè è umanamente impensabile salvare tutti gli animali abbandonati in perreras. Se non cambierà la legge il lavoro di tutti gli animalisti sarà inutile.
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Come possiamo aiutare a salvare i cani? 
La cosa più utile che si può fare per salvare un cane è adottare, adottare e sterilizzare assolutamente cani italiani e cani spagnoli, non bisogna comprare il cuccioletto di razza, è intelligente e molto più utile salvare la vita ad un animale di canile, italiano o straniero che sia, è l'unico gesto responsabile che possiamo fare per assicurare un futuro ai nostri amici animali. La vita è vita indipendentemente dalle forme sotto cui si manifesta e quindi è nostro dovere preservarla e proteggerla sempre.
 



-Può avvenire un' adozione a distanza?
L'adozione a distanza è possibile, diverse associazioni lo fanno, ma l'adozione a distanza non permette di liberare posti nei rifugi per fare spazio ai condannati a morte, quindi è più utile un'adozione vera e propria, in modo che ci sia un ricambio continuo. Ogni cane che viene adottato permette ad un altro di essere salvato dalla soppressione.
 
-Hai visto cani salvati uscire dalle Perreras e ora avere famiglia?
Non si può fare una statistica sui cani salvati, ma se ogni famiglia ne salvasse anche soltanto uno, le cose andrebbero decisamente meglio per tutti quei volontari che ogni giorno soffrono per essere arrivati troppo tardi per salvare quel musino che hanno visto il giorno prima in perrera. E' struggente fare di tutto per poterli salvare e poi scontrarsi con la realtà dei fatti, con il denaro necessario, con le adoioni che mancano,con tutte le difficoltà all'orizzonte.


-Mediamente quanti cani si riescono a salvare?
Conosco tantissimi cani arrivati in Italia, ma anche salvati in Spagna, che grazie all'amore delle famiglie ed alla caparbietà dei volontari che li hanno salvati oggi sono felici e sereni nelle loro case...avrebbero potuto essere cenere, invece grazie ad una meravigliosa rete di solidarietà oggi questi piccoli sono sereni e felici della loro vita.


UN PENSIERO LIBERO

Un pensiero in ultimo è doveroso per tutti quegli angeli che non sono sfuggiti alle mani del boia...spero siano in grado di perdonare la cattiveria umana e spero che possano avere una vita serena ora,lontani dalla cattiveria e dal dolore che hanno vissuto...ora sono veramente liberi...e spero che possano vegliare sui loro compagni che sono ancora a rischio di sacrificio e che possano aiutarli a salvarsi....




Questo è quello che ha riportato una ragazza sul sito blog.chatta:
Non conoscevo la realtà delle perreras spagnole fino al momento in cui mi e' arrivato sulla posta elettronica un appello disperato di una mia amica che mi chiedeva di girare il messaggio a quante piu' persone possibili..questo e' stato solo l'inizio della mia lotta, una lotta impari contro la cattiveria e le atrocita' di cui solo noi "umani" siamo capaci.
Il messaggio aveva in allegato tante foto, le foto dei condannati a MORTE!!!!
Non ci potevo credere , vedevo gli occhi di quei cani che attraverso le sbarre delle loro celle mi perforavano l'anima, vedevo il loro gridare AIUTO, percepivo da quegli sguardi tutta la loro DISPERAZIONE.
Penso di non aver mai visto nulla di piu' orribile in vita mia .
per le tante persone che ancora non lo sanno in quel bel "paese civile" che e' la spagna esiste una LEGGE e ribadisco una LEGGE che autorizza i gestori delle perreras (canili lagher) a massacrare i cani. Vengono anche pagati dai comuni 80-100 euro per ogni cane/gatto che uccidono.
Le povere bestiole rimangono in questi lagher per 12 giorni, nel caso qualcuno li reclamasse o se qualcuno tramite le associazioni di volontari volesse adottarli, poi la fine.
I piu' fortunati muoiono nelle camere a gas, dopo 2 giorni senza cibo ne' acqua, altrimenti la puzza che fanno da morti e' troppo sgradevole.
Nelle gabbie  maschi e femmine non sterilizzate vengono messi insieme,le gravidanze sono tantissime e cuccioli che nascono in perrera sono destinati a morire, ma ancora più spesso le femmine incinte vengono ammazzate prima di dare alla luce i piccoli,in modo da eliminare il problema alla radice.
Ai MENO FORTUNATI viene fatta una puntura, ma non che li faccia morire (costerebbe troppo), serve solo per paralizzarli parzialmente affinche' non possano reagire per essere poi infilati VIVI nei forni. Ai gatti la stessa sorte, senza paralizzante, ma infilati nei sacchi.
Ho visto gli "umani" delle perreras prendere a calci nella pancia una cagnolina incinta fino a lasciarla agonizzante sul pavimento, ho visto gatti fatti a pezzi davanti agli occhi dei volontari lasciati al di la' dei cancelli.
Ammiro con tutta me stessa i volontari che ogni giorno si prodigano in questo paese "civile" (anche membro della Comunita' Europea) per salvare qualche vita con le adozioni, invidio il loro coraggio e la loro forza in questa lotta contro i mulini a vento. Tanti sono stati i cani e gatti adottati dagli italiani e fatti arrivare alle famiglie che li hanno riscattati, tanti nelle loro nuove case al calduccio, amati e rispettati e quasi increduli di tutto questo amore. AMORE parola che non hanno mai conosciuto.
Gli animali vivono in condizioni tremende i pochi giorni che gli restano da vivere. Gabbie affollatissime, poco cibo, alcuni muoiono di stenti prima di essere "giustiziati".
Tutto questo per le leggi spagnole è legale, ma non per quelle europee. L'AIDAA (Associazione Italiana in Difesa di Animali e Ambiente), nel marzo del 2011 infatti ha presentato una petizione al Parlamento Europero, sulla base della Convenzione Europea sui diritti degli animali, che prevede IL CARCERE (fino a due anni) per chi UCCIDE GLI ANIMALI DI AFFEZIONE.
 "Il massacro dei cani spagnoli è una vergogna per l'Europa tutta - dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di AIDAA. - Occorre fermare questo ignobile massacro: la Spagna, se vuole stare in Europa, accetti tutte le regole comunitarie, anche quelle che non le piacciono. Forse - conclude Croce - questi 'signori' godono nell'ammazzare i cani, certo è che la strada da seguire non è quella del massacro ma quella della creazione di un fondo europeo per la sterilizzazione dei cani randagi presenti nei paesi dell'Unione".
Le associazioni che si occupano del problema sono diverse, ma non è mai abbastanza, infatti ogni anni vengono uccisi circa 30mila cani.

Alcuni dei cani salvati che ora cercano aiuto per non tornare nelle Perreras.
(saranno inserite successivamente)

chiunque voglia contribuire:
- Possiamo sostenere l'associazione "Vita - Una Zampa per la Spagna" che si sta occupando di costruire un rifugio in Spagna per salvare gli ospiti di alcune Perreras con una donazione in denaro e adottando un animale a distanza o definitivamente.
riferimenti: POSTEPAY: 4023600599057884 intestata a Claudia Conte Codice Fiscale CNTCLD84R41F205V BONIFICO BANCARIO: intestato a "Associazione VITA" IBAN: IT29K0335901600100000016854 PAYPAL: 
udiaconbuclargos@ www.facebook.com/l/3e30b8XuSyrGwNcSho5bpORjTdg/gmail.com
-Firmare la petizione contro le Perreras a questo link: http://www.firmiamo.it/stop-alle-perreras

1 commento:

  1. ho preso un cane da quell'inferno........una esperienza indimenticabile. la cosa più bella che io abbia mai fatto.....basta poco, chiedono poco, amano infinitamente

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