lunedì 2 gennaio 2012

CAMMINATA QUASI COMPLETA, DA SIENA A ROMA, LUNGO LA VIA FRANCIGENA di Giovanna Villa - terza e ultima parte







24 agosto, mercoledì
Sveglia abbastanza presto, ricomposizione zaini, colazione comoda e abbondante, giro per Viterbo, spesa e poi cammino.

Viterbo


Primo tratto molto bello tra pareti di tufo, vigneti e uliveti.

Dopo è diventato un po' squallido ma nei sottopassaggi Marco ha trovato dei murales interessanti.
Quando poi siamo arrivati ad uno svincolo della superstrada ci siamo persi....capita... e abbiamo cominciato a salire verso Vetralla, meta intermedia del nostro percorso, ma la strada era pericolosa oltre che molto faticosa e avvistato un autobus di linea che passava, l'abbiamo fermato. Tratto in pullman fino a Cura ( 7,00 € il biglietto singolo per pochi chilometri ma non 
erano previste tariffe diversificate solo il tratto completo fino a Roma...quasi,quasi..ma) dove siamo scesi,  abbiamo mangiato, riposato, ci siamo rinfrescati ad una fontanella e ascoltato i consigli di due "panchettari" dei giardinetti pubblici, poi, con cartina e buona volontà abbiamo raggiunto ancora la via Francigena.
Tratto molto, molto bello, prima in un bosco dove abbiamo avvistato uno scoiattolo e poi in mezzo a noccioleti e pian, piano tra sali e scendi siamo arrivati a Capranica, paese decisamente affascinante.
Dopo varie vicissitudini abbiamo trovato dove dormire: per terra in una sala civica, "sala Nardini" messa a disposizione dal comune per i pellegrini. I vigili, gentili, ci hanno consegnato le chiavi senza neppure chiederci i documenti ma solo un numero di cellulare, neanche un soldo per l'utilizzo.
Capranica
Situazione un po' buffa, soli in questa sala comunale abbastanza grande, su due piani, predisposta per conferenze e proiezioni, con due piccoli bagnetti e noi ci aggiravamo anche tutti nudi per lavarci, cambiarci.  Poi, ricomposti, siamo andati a mangiare in una bella trattoria con anche prezzi da vera trattoria:pici ai funghi, pollo rustico con cicoria , vino, caffè tutto ciò a 30€ in due.
Poi si torna in "sala civica" e si dorme.

25 agosto, giovedì
Notte poco riposante, pavimento troppo duro........colazione al bar e poi pizza rossa in panificio mentre aspettiamo i vigili per restituire le chiavi della sala. Poi si parte verso Sutri, prima parte molto bella in un bosco dove raggiungiamo un ruscello, poi, sentiero alterttanto bello ma con il 
carrellino dobbiamo fare un po' di numeri ed è un po' faticoso; a tratti dobbiamo sollevarlo e trasportarlo. Poi torna strada più comoda e si arriva all'anfiteatro di Sutri, lo si visita: molto bello, scavato nel tufo e con un verde praticello in mezzo.
Sutri
Sutri - L'anfiteatro
Visitiamo il paese con relativa spesa e tornati alla zona archeologica riusciamo ad entrare a visitare l'ipogeo: bellissimo con pareti affrescate...ci sono anche riprodotti dei pellegrini.
Sutri - Affreschi dell'ipogeo
Mangiamo, riposiamo e poi si va verso Montirosi dove dovrebbe esserci un laghetto.
Primo tratto molto bello poi noioso e a tratti proprio brutto.
Giovanna, anche se stanca, cercava di non darlo a vedere
Arrivati, però, ad un certo punto, troviamo un fontanone splendido (valeva la pena) con un getto d'acqua eccezionale, super gradito ci ritempra.
Poi si arriva alla meta ma...delusione: il lago fa schifo a detta anche degli abitanti .
Allora si decide di prendere il pullman perché ormai è tardi ed arrivare fino a Campagnano Romano e, qui giunti, si va in ....albergo un po' caro ma va beh! Anche perché stasera non siamo molto in forma, Marco ha male ai piedi e io ho una caviglia dolorante per colpa di una storta presa stamattina.

26 agosto, venerdì
Oggi siamo "prestivori"...alle 7,00 siamo già a far colazione al bar e poi ci si avvia. Bel percorso in salita fino alla Madonna del Sorbo, un complesso architettonico con chiesetta ed...altro, in mezzo ad un bosco: è completamente ristrutturato, ma sembra vuoto ed abbandonato. C'è un alberello, presumo il famoso Sorbo e presumo  anche  che qui ci sia stato un "miracolo" perché qua e là appesi all'albero ma anche sulle pareti ci son preghiere di ringraziamento e richiesta, oltre a poesie e frasi impegnative.
Santuario della Madonna del Sorbo

Mahatma Gandhi alla Madonna del Sorbo
Arriviamo, quindi, a Formello dove vorremmo fare la spesa. E' un bel paesino, centro storico interessante e poi ci si ferma ad una fontanella in una bellissima piazzetta e ...si affaccia una 
Formello
 giovane signora e ci offre un caffè. Stupiti ma contenti accettiamo. Buono, proprio buono, lei è simpatica, ci racconta che è di Alassio ma viveva a Roma fino a pochi mesi fa poi si è innamorata di questo paesino e soprattutto di questa casa e si è trasferita qui. Abbiamo  conosciuto anche un suo vicino e perdiamo un po' di tempo.
La piazzetta del caffé
Si va a fare la spesa e poi si riparte ma ....ahimè...quando si inizia una sterrata un po' dissestata la ruota del carrellino cede. La sistemiamo ma poi...ricede.Smontiamo il tutto, risistemiamo ma resiste pochi passi e poi si disfa.
Alla fine, dopo parecchi tentativi, rinunciamo . Io mi metto in spalla lo zainone e montiamo sul carrello lo zainetto e la tenda.
Ora il  carrello dobbiamo spingerlo come una carrozzina anziché trainarlo; a volte dobbiamo proprio sollevarlo. Così, con questo problemino abbiamo trascurato un po' il paesaggio. Ma poi, arrivati in cima ad una collina ci siamo fermati a mangiare. Da lì si vedeva la vallata sottostante con le prime case della periferia di Roma. Bel panorama , peccato che ci mancasse l'acqua: esaurite le scorte!
Arrivati, però, in prossimità di un campo di volo per aeroplanini telecomandati, c'erano delle case e una fontana. Marco ha chiesto se potevamo prenderla ma gli abitanti l'hanno sconsigliato e ci hanno regalato delle bottiglie di acqua freschissima. Che gusto! Le abbiamo finite in un batter d'occhio.
Il guado
Proseguito, quindi, faticosamente fino a raggiungere il guado del fiume ( Marco lo aspettava con ansia come momento tra i più avventurosi della camminata) ci siamo rinfrescati anche se le acque non erano ne chiare ne profumate, solo fresche. Poi avanti, sempre più faticosamente; per alcuni tratti Marco si portava lo zaino in spalla e il carrellino con tutto l'ambaradan in braccio e tutto ciò in salita....che uomo!!!
In fine arrivati sulla Cassia in località La Storta, praticamente a Roma, ci siamo fermati al primo Hotel che abbiamo trovato, troppo stanchi per continuare ma ....contenti.

27 agosto, sabato
Partenza dopo colazione abbondante, abbandono del carrellino in un cassonetto dei rifiuti. Zaini un po' pesanti, prendiamo il trenino per superare la zona del raccordo anulare e poi iniziamo a fare la "via Trionfale" (si chiama proprio così) lunga,lunga, noiosa, "smoggosa" e faticosa.
Roma!!!
Poi, dopo tante fontanelle, provate tutte, e tanti numeri civici (dal n 11700 al n 5600 circa) arriviamo al parco di Monte Mario, che mi aspettavo come un oasi in città invece ...squallido, 
Monte Mario
caldo, secco, sporco e senza bagni e fontanella... di bello aveva solo il panorama, una splendida vista su Roma anche se, per il caldo afoso, con un po' di foschia.
Entriamo in zona centro dove troviamo una botteguccia di pizza al taglio, splendida, e un emporio/bar molto, molto interessante: "Castroni caffè" pieno,pieno di bottiglie, bottigliette, bottiglioni, scatole,scatoline, scatolette......di tutto e di più. Generi alimentari e di drogheria provenienti da tutto il mondo disposti in modo affascinante su scafali stracolmi.

E, poi, eccoci:  siamo a  San Pietro!
Sotto il colonnato ci emozioniamo un pochino e poi all'ombra dell'obelisco comunichiamo a tutti, parenti ed amici, che siamo arrivati.
Ci riposiamo e ci rinfreschiamo alle varie fontanelle. Poi vorremmo depositare gli zaini per poter visitare la Basilica ma il deposito bagagli è aldilà del metal detector, oltre il controllo però noi non si riesce a passare perché gli zaini contengono oggetti metallici. Chiediamo come possiamo fare  alla polizia che fa i controlli, ma non c'è possibilità di superare la difficoltà.  Chiediamo all'ufficio pellegrini del Vaticano e anche lì nessuna soluzione, quindi, si fa un giretto con gli zaini in spalla fino a Castel S. Angelo e lungo Tevere ma poi, stanchi, prendiamo l'autobus per andare a casa di Carla.....ma questa poi è un'altra storia...la camminata è finita.
Tutto sommato, anche se a  modo nostro, ce l'abbiamo fatta!

Carla Dosso, "La Verderiese a Roma" che ci ha splendidamente ospitato.

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