venerdì 12 agosto 2011

KUWAIT - IRAQ, AGOSTO 1990. DIARIO di Antonella Brivio

Antonella Brivio, ostaggio di Saddam Hussein nell'agosto 1990,dopo l'occupazione del Kuwait (si veda intervista su questo blog in data 2 agosto 2011), tenne un diario, scrivendo su un piccolo notes, ricevuto in omaggio dall'amica Lucia, prima della partenza. Antonella mi ha concesso di pubblicarlo. La ringrazio e colgo l'occasione per correggere un errore commesso nella stesura dell'intervista. In quella si diceva che i suoi famigliari ricevettero la prima telefonata, con cui li si avvisava della situazione in cui Antonella era stata coinvolta, il 17 agosto, 15 giorni dopo l'inizio dell'avventura. Nell'intervista si diceva che la telefonata era stata fatta dal Ministero degli Esteri. Non è vero,  lo si verifica leggendo il diario: fu la compagnia aerea British Airways che ebbe, anche se con un simile ritardo, la buona idea di telefonare. M.B:



12/07/1990
Una penna e un po' di carta possono esserti utili in varie occasioni:
1° per fare dei GRANDI AUGURI
2° per gli usi consentiti dalla legge
3° per fare quello che si vuole
Auguroni
Lucia
Prima pagina del diario con dedica dell'amica Lucia


01.08 Mercoledì
Partiamo con un'ora di ritardo da Linate. Arriviamo a Londra e ci precipitiamo all'altro aeroporto. L'aereo parte con 3 ore di ritardo.
02.08 Giovedì
Scalo a Kuwait, ci fanno scendere dall'aereo perché si sentono i bombardamenti. Ci trasferiscono all'Hotel dell'aeroporto. Mentre compiliamo la scheda dell'Hotel vediamo un soldato che corre verso il ristorante impugnando una pistola. Nel pomeriggio dormiamo.

03.08 Venerdì
In mattinata sono arrivati molti carri armati e moltissimi soldati. Situazione tesa. In serata le persone senza camera, un buon numero di passeggeri e alcuni membri dell'equipaggio vengono trasferiti in un altro Hotel.
04.08 Sabato
Nessuna novità riguardo il nostro trasferimento.
Arrivano alcuni elicotteri ed i generali sono nel nostro albergo. Molti militari e carri armati se ne vanno. Pomeriggio tranquillo ma in serata ritornano tutti i carri armati.
05.08 Domenica
Tutto il giorno nella hall ad aspettare di essere trasferiti nell'altro hotel. Mangiamo solo la sera, il pranzo è consistito solo in una tazza di tè. Ci ritiriamo nella camera N° 539 (l'altra è la N° 536).
* DOMENICA  NOTTE
h 2 si decide di andare a dormire nelle proprie camere, ma sentiamo un rumore assordante e vediamo 2 elicotteri atterrare e sbarcare molta gente che non riusciamo bene ad identificare.
Gran movimento fuori dall'albergo. Ci telefonano [...] dicendo che tra due ore partiamo (BALLE!)
Notte super - agitata, non chiudiamo occhio per l'eccitazione.


06.08 Lunedì
h 7 tutti i passeggeri e l'equipaggio sono pronti per la partenza.
Improvvisamente ci dividono in 2 gruppi: inglesi, americani, francesi, tedeschi da una parte, italiani, svizzeri, indiani ecc. dall'altra. Il primo gruppo sale sul pullman, ma viene impedito all'equipaggio di salire. PANICO GENERALE! Restiamo inebetiti e terrorizzati, senza sapere dove sia stato portato il 1° gruppo. Ci mandano tutti al piano inferiore, il clima è pesante, il nervosismo alle stelle. Ci sono i primi cedimenti.
Poco alla volta risaliamo nella hall, non è più successo niente, non sappiamo cosa pensare del fatto successo. Nel pomeriggio ci tranquillizziamo e riprende la solita monotona vita. La sera solito kitchen risi e bisi.
07.08 Martedì
Oggi qualcuno ha appeso la data. Non aspettiamo più niente di nuovo, vegetiamo.
In mattinata ci viene finalmente a trovare il Console, famosissimo sign. R. che ci porta sigarette, dentifricio e assorbenti. La sua visita ci tranquillizza parecchio, anche se non ci ha detto praticamente niente. Giochiamo a carte tutto il giorno e la sera festeggiamo il compleanno di Gianfranco con 6 candele e come regalo un pacchetto spiritoso di fiammiferi. Anche l'equipaggio gli regala una trousse da viaggio. Questa sera abbiamo mangiato benissimo: brodo di pollo, riso carne e fetta di ananas, una vera delizia se si pensa che mangiamo a colazione, beviamo una tazza di tè a pranzo e mangiamo Kitchen risi e bisi a cena.
08.08 Mercoledì
Sveglia alle h 7 per la colazione, poi ritorniamo a dormire. Scendiamo nella hall alle 12,30. Pomeriggio a giocare a carte.

09.08 Giovedì
In mattinata ci fanno compilare un modulo con i nostri dati e destinazione. Tutti hanno scritto Londra. I passeggeri della KAR recuperano qualche bagaglio.
10.08 Venerdì
Speravamo in qualche novità, ma stiamo solo aspettando. Solito pane e formaggio e salsiccia per pranzo. Nel pomeriggio guardiamo Indiana Jones
11.08 Sabato
Per la prima volta ci danno da mangiare a mezzogiorno (o meglio alle 14,30). Nel pomeriggio si radunano sul piazzale davanti al nostro hotel una quarantina di carri armati, macchine, pullman, camion militari che ripartono verso le 17,30. Non sappiamo dove sono diretti. Il pesce fritto di oggi ci sta dando qualche problema ma si risolverà.
12.08 Domenica
Giornata tranquilla, pochissimi militari in circolazione, organizziamo un torneo di ping - pong per il giorno dopo.
La sera ci arriva la notizia che gli iracheni hanno deciso di far partire gli stranieri, ma sappiamo anche che è stato ucciso un inglese che stava tentando di attraversare la frontiera, ed ancora peggio che sul confine con l'Arabia Saudita si sono concentrati gli iracheni, gli americani, gli egiziani e i marocchini e c'è rischio di conflitto. Siamo molto spaventati. Oggi hanno ripulito l'aeroporto.
 
13.08 Lunedì
Oggi torneo di ping - pong. Giornata tranquilla. Sera festa con i filippini.
14.08 Martedì
Alle 8 arrivano moltissimi convogli militari, alcuni si mettono lungo le piste, altri se ne vanno non si sa dove. I militari piantano alcune piccole tende lungo la pista. Pomeriggio in sala giochi a vedere il torneo di ping -pong. La sera festa e balli con i filippini. Palmeri Teresa mi regala un fazzoletto per tenere su i pantaloni. Andiamo a letto alle 3.30.
15.08 Mercoledì
Facciamo colazione alle 8,30 poi aspettiamo l'ambasciatore che però non arriva perché non gli hanno dato il permesso di passare. Ritorniamo a letto e dormiamo fino alle 2. Solito misero pranzo, oggi particolarmente disgustoso (pasta, zucchero, uvetta, cannella, una bomba super dolce) cucinato dagli indiani perché oggi è l'anniversario dell'indipendenza. Solito festino particolarmente affollato. Andiamo a letto alle 3,30
16.08 Giovedì
Colazione a base di chapati (1), olive, purè di fagioli. Ritorniamo a letto e verso le 10 ci chiamano nella hall perché hanno deciso di spostarci. È stato un momento particolarmente emozionante perché ci hanno diviso: lo staff della British all'International Kuwait, i passeggeri della Kuwait Airlains al Messilah Hotel, noi al SAS, i malesiani nella loro ambasciata.
Siamo arrivati alle 4, dopo uno spostamento in pullman allucinante sia per il caldo che per lo spettacolo della periferia bruttissima, delle macchine smontate e bruciate, sia per questo paese che è solo deserto con qualche cantiere con grandi strade e niente altro. L'albergo è molto bello c'è la piscina e finalmente dopo 15 giorni respiriamo aria naturale e siamo potute uscire dall'Hotel. Al SAS la suite è confortevole e si possono persino aprire le finestre.
17.08 Venerdì
Oggi è venuto l'ambasciatore Colombo che ci ha detto che probabilmente da lunedì prossimo saremo trasferiti a Bagdad con una scorta militare. Non ci ha saputo dare garanzie o previsioni certe sul tempo della nostra permanenza in Iraq. Sembra comunque che l'ambasciata Italiana in Iraq sappia del nostro arrivo.
Nel pomeriggio ci sono stati degli spari e uno di questi molto vicino all'hotel. Per il resto tutto tranquillo ma in tarda serata si accendono dubbi e discussioni sulla partenza prospettata. Noi abbiamo comunque deciso di partire e domattina daremo la conferma finale.
Lo scuola - bus per il trasferimento a Bagdad


18.08 Sabato
Non si parte più, perché non abbiamo più garanzie di nessun genere.
Andiamo in palestra poi pranziamo piuttosto bene (c'erano le lasagna) e ci rilassiamo in camera. Purtroppo nel pomeriggio ci avvertono che in altri alberghi stanno ritirando i passaporti agli stranieri. Ci portano in ambasciata in fretta e furia. A cena c'è solo un pugno di riso e dopo la solita partita a carte andiamo tutti a nanna. Lottiamo prima con gli scarafaggi nel bagno poi con le fantasie di Marina. Alla fine ci addormentiamo ormai stanche ed abituate ai rumori dei camion e a qualche sparo.
L'ambasciatore ci ha proposto di trasferirci in casa d'italiani o in residence perché non è più molto sicuro stare nei grandi alberghi visto che gli iracheni hanno intenzione di mettere gli stranieri nei punti strategici (basi militari, petrolifere, ecc).
19.08 Domenica
In mattinata alcuni decidono di trasferirsi al SAS, noi rimaniamo in 9 in casa dell'ambasciata e rimandiamo la scelta nel pomeriggio. Subito dopo giunge la notizia che gli stranieri si devono tutti radunare al Kuwait International ed al Meridien. L'ambasciatore  fa ritornare gli altri Italiani che erano appen andati al SAS, in ambasciata. Nel pomeriggio trasferiscono noi cinque in casa di questo giornalista kuwaitiano con la moglie italiana. Gli altri rimangono in ambasciata per questa notte e probabilmente domani andranno in appartamento.
Anche in questa famiglia i viveri scarseggiano e dovremo sollecitare l'ambasciata perché provveda almeno in parte al nostro sostentamento.
20.08 Lunedì
Siamo ancora ospiti della signora Maria. Oggi la notizia peggiore è che puniranno tutti gli iracheni e quindi i kuwaitiani che ospitano stranieri. Non sappiamo niente degli altri, abbiamo paura che facciano rastrellamenti nelle case private. La sera i vicini vengono in visita e ci fanno prendere uno spavento mostruoso, bussando rumorosamente alla porta. Faccio un po' fatica ad addormentarmi, siamo tutti un po' nervosi.
21.08 Martedì
La famiglia è molto preoccupata per i provvedimenti presi contro gli iracheni. Telefoniamo in Ambasciata per sapere dove e come faremo dopo il 24, data in cui le Ambasciate se ne dovranno andare. La signora ci propone di andare in casa di alcuni italiani in questo momento in ferie in Italia. R.(2) viene a prenderci subito dopo pranzo, ci terrorizza come al solito durante il tragitto, e finalmente ci accompagna nella casa dove ci sono anche gli altri italiani. Il nostro spostamento è stato comunicato a Roma con il nome in codice: OCHE DEL CAMPIDOGLIO. Secondo R. non dovremmo offenderci!
Finalmente siamo riuniti nella buona o cattiva sorte. Poco dopo ci annunciano che partiremo forse per la Turchia, ci hanno concesso dei lasciapassare. Speriamo bene!
Ceniamo, festeggiamo il compleanno di Mario, siamo riusciti a preparare una torta di mele, siamo tutti euforici per la bella notizia ed alla fine andiamo a dormire alle 3.
22.08 Mercoledì
Mario e Pino ci svegliano alle 7 portandoci il caffè a letto.
Iniziamo a cucinare e preparare i vettovagliamenti per il viaggio. Partiamo verso mezzogiorno per il SAS HOTEL.
Siamo 9 in macchina e vicino all'albergo incrociamo 4 camion pieni di soldati. Abbiamo paura che ci fermino, ma questi ci fanno sorpassare ed alla fine arriviamo in albergo. Mangiamo bene anche se non c'è più il buffet visto i razionamenti. La notizia della nostra partenza è stata resa ufficiale questa mattina, ma non sappiamo ancora se andremo in Giordania o in Turchia.
Saliamo in camera a riposarci un po' visto che questa notte abbiamo dormito 3 ore. Gli inservienti hanno avuto ordine di vuotare i frigoriferi così abbiamo messo acqua e bibite in cassaforte.
Questa sera ci comunicano che l'operazione è annullata ma noi decidiamo di partire lo stesso per Bagdad.
23.08 Giovedì
L'ora di partenza è stata stabilita alle 10. Con noi partiranno anche 9 spagnoli ed alla fine riusciamo a stiparci nel nostro incredibile pulmino (Scuola Bus!) in 31 più l'autista e a mezzogiorno prendiamo la via per Bagdad.
Subito coda per la benzina, fa piuttosto caldo considerata l'ora ed il fatto che siamo in pieno deserto. Ci fermiamo ad un posto di blocco e un militare controlla le nostre borse e quasi tutto il bagaglio della jeep che ci accompagna. Verso le 4 arriviamo alla frontiera, scendiamo dal pulmino, ci controllano i passaporti e ci offrono cortesemente dell'acqua fresca.
Ripartiamo per Bosrahiii ed alle 5,30 facciamo sosta allo Sheraton. Riprendiamo la nostra interminabile marcia e ad un distributore di benzina il pulmino non vuole più ripartire. Alcuni soldati e civili ce lo sistemano e siamo di nuovo pronti a riprendere la marcia. Circa a mezzanotte il pulmino si ferma definitivamente in una stradina dissestata e completamente buia. Dalle case si vede la gente che ci guarda sospettosa, ma subito dopo escono, ci offrono dell'acqua fresca e cercano di aiutarci in tutti i modi. Ripartiamo verso le due di notte, il pulmino è senza filtro dell'aria e i fanali continuano a spegnersi. Ci fa strada la jeep che ad un certo punto ci semina. Momenti di panico, cerchiamo ripetutamente di fermarlo ed alla fine riusciamo a fermarlo. Stefano Piotti, il nostro eccezionale autista che per la prima volta guida il pulmino, ha un momento di crisi, è stanco, guida aiutato da noi che gli indichiamo il ciglio della strada.
Si mette alla guida del pulmino il sig. Pecchio (Catapecchio per gli amici) e riprendiamo il viaggio incollati alla macchina. Finalmente ritornano a funzionare i fari ed arriviamo all'ambasciata ...
24.08 Venerdì
... italiana alle 6 (qui sono le 7), il corpo diplomatico ci aveva già dati per dispersi!
Ci accompagnano al Rashid Hotel, siamo distrutti, completamente a pezzi. Facciamo colazione, una doccia, ci riposiamo un po' e finalmente riusciamo a telefonare a casa. Nel pomeriggio ci riaccompagnano in Ambasciata dove il consigliere B. ci fa il quadro della situazione e ci propone come utilizzare il tempo durante la nostra forzata permanenza.
Finalmente ci spetta una notte di riposo meritato dopo un viaggio interminabile ma sicuramente più tranquillo di quello che avevamo previsto. In Iraq abbiamo visto uno spiegamento incredibile ed impressionante di mezzi militari, villaggi fantasma, Bosrah (3) è semidistrutta, sono evidenti i segni della guerra recente contro l'Iran, sembra una città appena bombardata. Per il resto deserto solo e sempre il nulla  e naturalmente tanti militari. Bagdad invece è una bella città, verde con tante strade larghe, è pulita e ordinata, praticamente il contrario di quello che mi immaginavo.
Pensiamo a quelli che non sono voluti partire, ne sentiamo la mancanza, soprattutto perché qui non c'è tensione a parte i militari ad ogni incrocio ed a Bosrah i BAMBINI con il fucile in mano.
25.08 Sabato
Alcuni di noi escono per comprare generi di primaria importanza (dentifricio, creme, sigarette, bagno schiuma etc).
La cifra spesa è esorbitante e corrisponde a £ 1.200.000 poiché il Dinaro in Iraq equivale al Dinaro kuwaitiano che è circa £ 5000.
Solita pennichella pomeridiana ma alle 5 ci portano a casa del sig. B. dove giochiamo  a ping pong biliardo e guardiamo un film. Torniamo in Hotel per la cena, passeggiamo in giardino, poi a nanna. A casa di B. troviamo un giornalista dell'Espresso , il signor Fabiani ed un altro italiano che erano allo Sheraton in Kuwait e che sono stati portati in un campo di concentramento per iraniani per un giorno e mezzo. Fabiani ci conferma che effettivamente gli americani sono stati portati nelle centrali di raffreddamento, nei depositi di gas, nelle polveriere e nelle fabbriche di missili, compresi donne e bambini. Noi possiamo ritenerci veramente fortunati.
Ho di nuovo sentito casa per telefono e mi hanno deto che la notizia che noi eravamo fermi in Kuwait gli è stata comunicata solo il giorno 17 dalla British Airwais. Il nostro Ministero non si è nemmeno preso la briga di avvisare le famiglie pur avendo ricevuto i nostri nominativi il giorno 7. Sicuramnete un po' di MERITO va all'Ambasciata Italiana in Kuwait che merita un discorso a parte ...
26.08 Domenica
Giornata NO!
27.08 Lunedì
Nel pomeriggio siamo andati a fare shopping in un suk. Caldo tremendo! A cena a casa del Consigliere B. che ci ha preparato spaghetti al pomodoro e maccheroni alla carbonara. Ci siamo rimpinzati come le oche. Abbiamo poi tenuto compagnia a Vincenzo fino alle 3 e mezza.
28.08 Martedì
Oggi bagno in piscina con bermuda a rigoni bianchi e viola, reggiseno nero di Carole più fascia nera a mo' di top.
La sera con un gruppo di italiani che lavorano qui andiamo in discoteca. Il signore egiziano che ha passaporto italiano è riuscito a farci entrare gratis. Io torno in camera presto perché sono stravoltissima. Nel nostro hotel c'è anche un rappresentante dell'ONU. Verso mezzanotte arriva B. dicendo che le donne e i bambini hanno il permesso di partire.

Ultima pagine del diario di Antonella

29.08 Mercoledì
Oggi non si parte, nel pomeriggio andiamo all'Istituto di Cultura che è pieno di giornalisti. Altra serata in discoteca.
Nell'Hotel c'è Jesse Jackson.
30.08 Giovedì
Nessuna novità. Giornata pigra, la sera siamo invitate a mangiare spaghetti in casa di alcuni italiani. Poi andiamo in discoteca al Babilonia e rientriamo alle 3,30.
Troviamo un messaggio da parte di B. che ci dice di essere pronte per le 5. Facciamo i bagagli. Dovremmo telefonare anche al tizio dell'Europe Assistence che ci ha rintracciato ma non ci sembra l'ora adatta.
31.08 Venerdì
Alle 5 ci raduniamo nella hall ma riusciamo a partire solo alle 6. Siamo 16 donne più tre bambini piccoli. Ci accompagnano B., V. ed un taxista arabo grazie al quale riusciamo a sveltire le procedure burocratiche al confine iracheno. Ci aspettano i diplomatici dell'Ambasciata Italiana in Giordania e ci portano le cibarie.
Nel territorio tra Giordania e Iraq ci sono diversi campi di filippini, arabi etc. che aspettano che qualcuno li porti in Giordania, accampati alla bell' e meglio. Ci fermano diverse volte ed alla fine l'ultimo ostacolo della frontiera giordana. Il nostro autista ci fa saltare la coda con manovre da acrobata. Per sbrigare queste formalità ci abbiamo messo la bellezza di 4 ore. Qui la gente che aspetta è numerosissima, vivono sdraiate sotto tende improvvisate in condizioni tremende. Alla fine arriviamo ad Amman alle 20.30 (19,30 ora locale) dove ci aspetta una folla di giornalisti che per una buona mezz'ora ci intervistano. Finalmente doccia sospirata ed a cena ci fotografano e riprendono ancora. Alla fine abbiamo viaggiato 14 ore per fare 1000Km di deserto, miraggi e sassi e senza mai vedere anima viva. La sera telefoniamo a casa per le ultime, e finalmente certe, notizie. Nonostante non abbiamo dormito la notte precedente siamo troppo eccitate per piombare subito addormentate.
01.09 Sabato
Sveglia alle 7, partiamo alle 10 sedute nel salotto presidenziale. Scalo a Cipro poi finalmente arriviamo a Roma Ciampino alle 13,40 sotto una pioggia torrenziale. Ci sono Anna e Ivano, emozionatissimi loro ed emozionatissime noi che finalmente in mezzo a un mucchio di giornalisti vediamo due facce veramente amiche. SIAMO A CASA. Pranziamo alla mensa militare ed in pulmino raggiungiamo Fiumicino. Lì ci aspettano Umberto e Giulia. Un breve saluto e saliamo sull'aereo che ci porta a casa. Passiamo finalmente inosservate, ma dopo circa 20 minuti di volo il capitano dà il benvenuto a bordo alle "cinque ex ostaggi" ennesimo battimano. Cerchiamo di nasconderci dietro i sedili, ma è inutile visto che, secondo istruzioni ricevute, dobbiamo scendere sole e per prime. Ci vengono a prendere in pulmino e ci istruiscono: prima dobbiamo superare i giornalisti che al solito ci aspettano appiccicati alle porte e formano un muro sempre più fastidioso e difficile da superare. Io, in netta difficoltà, vengo trascinata da un giovane poliziotto che ligio al dovere non mi vuole lasciare andare anche quando arriviamo davanti al salottino dei VIP dove ci sono i nostri parenti ed amici e io vedo mia sorella. Saluti baci ed abbracci poi finalmente a casa!!!!
 NOTE
(1) È un  pane tipico della cucina indiana, diffuso in gran parte dell'Asia meridionale.
(2) Funzionario dell'Ambasciata italiana a Kuwait City
(3) Bassora


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