domenica 17 luglio 2011

"ANCIUAT", VENDITORE DI ACCIUGHE di Anselmo Brambilla

Venditore di acciughe, con un carrettino trainato da un cavallo o più spesso da un asinello girava i paesi e le frazioni vendendo pesce sotto sale, principalmente acciughe o almeno le acciughe erano il prodotto più acquistato.
 
Il carretto era pieno di multicolori latte circolari colme di acciughe, saracche e aringhe sotto sale, alcune erano aperte perché il prodotto si vendeva a numero o al massimo a etti, nessuno aveva abbastanza denaro per comprare le latte intere.

Come già detto l'anciuat, oltre alle gustose anciue vendeva saracche  sarach, aringhe aring, e ul bacalà, merluzzo secco merlüz sëch, anche le saracche  erano molto ricercate e gradite dai contadini, a volte, mangiate con l'immancabile polenta, erano l'unico sostentamento per numerose famiglie.

 
 Mi ricordo quando bambino  vivevo alla Brughiera, vedevo l'arrivo dell'anciuat come  una grossa novità, preceduto dal suono  stridulo di un corno e al grido di don ghè chi l'anciuat, il personaggio appariva sulla curva con il suo carrettino pieno di scatole multicolori, e noi ragazzi di corsa gli andavamo incontro come se arrivasse la Madonna.

Il venditore di acciughe , come del resto tutti i venditori ambulanti di tempo, oltre che vendere il prodotto fungeva anche da informatore sulle ultime novità della zona, infatti raccontava tutto di tutti e manteneva le relazioni sociali fra i componenti delle varie famiglie sparse nei paesi meta del suo commercio.

Anselmo Brambilla

*Il disegno è di Sara Bartesaghi

MADONNA ASSUNTA O CORREDENTRICE di Marta Cattazzo




LOCALITA': Verderio Inferiore
UBICAZIONE: Curt di Magnon (o Curt di Gai), via Tre Re, 8
ICONOGRAFIA: Assunta o Corredentrice
COLLOCAZIONE: parete del cortile, da terra cm 220
DIMENSIONI: cm 60 x 65
PROPRIETA': privata della corte





Immagine ridipinta (foto 2002)
1 - Immagine della Corredentrice alla cascina La Commenda di Aicurzio (foto 2001)

2- Immagine ridipinta nella Curt di Magnona Verderio Inferiore (foto 2002)



 
 
DESCRIZIONE
Proseguendo per la via Tre Re, in direzione opposta al centro paese, si percorre una strada che attraversa i campi, i quali dividono Verderio Inferiore dal confinante paese di Aicurzio; tra le prime case presenti c'è, un po' interna l'antica cascina La Commenda, la quale conserva sotto il portico una edicola sacra la cui iconografia è molto simile a quella in esame.
L'immagine di Aicurzio è la Madonna Corredentrice, riconoscibile dalla posizione eretta con le braccia aperte e i raggi luminosi che si irradiano dalle mani.
La figura della Curt di Magnon, considerando che fu già ritoccata oltre quarant'anni fa, risulta essere molto simile: innanzitutto è sola, senza il Bambino; quindi in piedi, con le braccia aperte e attorniata dagli angeli. Sebbene non presenti i raggi alle mani, non avendo neanche la luna sotto i piedi è alquanto plausibile che si tratti di un'Assunta o di una Corredentrice.
Il pittore risulta essere un artista di strada, considerazione deducibile innanzitutto dalla mancata sapienza dell?utilizzo delle proporzioni, poiché la figura appare evidentemente tozza.
Per quanto riguarda l?utilizzo del colore, sembra chiaro una differente tavolozza posticcia dello sfondo e dei volti, rispetto alla pittura originale del manto blu e dell?abito rosso scuro della Vergine.

Visione della Curt di Magnon dall'ingresso (foto 2002)

 DATI STORICI INERENTI
Anche questa corte risulta avere fondamenta molto antiche, poiché anch'essa, appartenendo al centro storico, avrà alcuni secoli di storia. Il complesso abitativo che si estende dall'edificio recante la pittura murale, è il più remoto, le stalle invece che chiudono all'esterno la corte furono erette nel 1939, come riporta la targa presente su una parete esterna.
Verso questa immagine nessuno ricorda particolari segni di devozione.

"LA PIETA'" DI CASCINA COLOMBINA di Marco Bartesaghi

L'articolo "DALLA VAL BREGAGLIA A VERDERIO. CHIACCHIERATA CON GERMANO LISIGNOLI", pubblicato su questo blog il 13 marzo 2011, comprende una fotografia degli anni sessanta dello scorso secolo, in cui è ripresa la Cascina Colombina, in Località Sernovella, territorio di Robbiate.
 


Sul muro, dietro alle persone (Germano, sua mamma e sua sorella), si vede un immagine sacra che ora non c'è più. In essa è rappresentato il tema della Pietà: Maria che tiene sulle sue ginocchia il corpo del figlio morto.

 



Come approfondimento su questo tema, vi invito a leggere il seguente brano della tesi di Marta Cattazzo "Il linguaggio delle immagini votive. Analisi delle pitture murali della devozione in Brianza", testo dal quale sono tratti tutti gli articoli riguardanti le immagini sacre delle corti e delle cascine di Verderio pubblicati sul blog (1).
 
"L'iconografia della Pietà, il pianto di Maria sul Figlio morto, dove la Vergine è rappresentata seduta con il corpo di Gesù sulle ginocchia, nacque quando si iniziò a separare l'Addolorata dalla scena della Crocifissione, per farne una figura a sé stante. Il gruppo di Maria e del Figlio si staccò dagli altri personaggi raffigurati nel Compianto su Gesù morto, attorno al Trecento, a partire dalla Germania, basandosi su un testo di Simone Metafraste del X secolo che narra come la Vergine avesse tenuto il cadavere di Cristo sulle ginocchia ricordandosi di quando lo aveva cullato da bambino.
Tale tema ebbe una presa immediata sul popolo, non di rado offuscando l'immagine stessa di Cristo. Vera protagonista della scena è la Vergine Madre, come infatti conferma il nome dell'iconografia, abbreviazione di Maria Santissima della Pietà"

 
Come ho già detto, questo dipinto è andato perso e la sua immagine riprodotta in questa fotografia non è certo delle migliori. Prego quindi chiunque sia in possesso di altre fotografie, ma anche di notizie riguardanti questa edicola sacra di farmele avere per poter arricchire l'argomento. Grazie, Marco Bartesaghi

NOTA
(1) Il testo completo della tesi è consultabile presso la Biblioteca Intercomunale di Verderio.

sabato 16 luglio 2011

LUGLIO 1961: UNA CARTOLINA DAL MOUNT MCKINLEY (ALASKA)

Fra le cartoline della collezione di un mio zio, Orlando Simone, alcune riguardano imprese alpinistiche lecchesi e una, in particolare, fu spedita in occasione della conquista del monte McKinley (Alaska) di cui quest'anno e in questi giorni ricorre il cinquantesimo anniversario.




La cartolina, con le firme dei partecipanti alla spedizione, fu inviata al ragionier Mario Ceppi, industriale e, allora, presidente del club calcistico lecchese A.C. Lecco.









Sull'avventura lecchese al McKinley ho trovato il seguente brano alle pagine 85-86  del libro "UN SECOLO DI STORIA 1874 - 1974", pubblicato in occasione del centenario della sezione C.A.I. di Lecco 






" I Ragni avevano celebrato [...] il quindicesimo del gruppo [...] andando a conquistare il Mount McKinley, la montagna più alta del Nord-America con i suoi 6194 metri, lungo il difficilissimo lato sud, dove appariva un'ultima inviolata parete di oltre tremila metri, ricoperta di neve e di ghiaccio.
Il C.A.I. lecchese, con presidente Ferruccio Grassi, organizzava la spedizione nell'estate del 1961, dopo aver superato notevoli difficoltà finanziarie e logistiche. La spedizione "Città di Lecco"prendeva il via nei primi giorni di luglio: Riccardo Cassin, Luigi Alippi, Luigi Airoldi, Giancarlo Canali, Romano Perego ed Annibale Zucchi formavano la comitiva. "Il Giornale di Lecco" scriveva:
"Sono ventimila i chilometri che dividono la nostra città dal campo base che potrà essere raggiunto solo in aereo, non essendovi piste di avvicinamento alla zona. Dopo il viaggio in aereo da Roma a Boston, e dalla città degli Stati Uniti ad Anchorage, si proseguirà in treno fino a Talkeetma. Da Talkeetma in aereo, la comitiva si porterà al campo base fissato sul ghiacciaio Kahiltma. Presterà quest' ultimo servizio di trasbordo un piccolo velivolo condotto da un pilota molto esperto della zona, Don Scheldon. L'equipaggiamento della spedizione è di tipo himalayano"
Riccardo Cassin ha ricordato così la giornata conclusiva della spedizione del C.A.I. Lecchese in terra d'Alaska:
"Malgrado l'esiguo spazio, stanchi per l'incessante logorio delle giornate precedenti, ci addormentiamo profondamente. Ha nevicato quasi tutta la notte, ma al mattino il tempo si è messo al bello e sembra proprio voglia favorirci. Prepariamo il necessario per l'assalto finale . Ognuno sa fin troppo bene che in questa sola giornata dovrà dare tutto se stesso, senza più badare a misurare le forze, non ci sarà posto per l'incertezza e le indecisioni, saremo noi soli e la montagna; il McKinley l'unico pensiero e per tutto il resto ci sarà tempo domani. Noto che nei gesti di qualcuno c'è una certa tensione, i miei compagni, escluso Canali, sono alla prima esperienza in una spedizione così lunga e per di più in una terra lontana.C'è un po' di vento quando partiamo, ma per ora il tempo non ci preoccupa. Siamo divisi in due cordate, una con Annibale, Romano e Luigino, dietro Jach, Gigi ed io. Andiamo su deviando a sinistra per circa un centinaio di metri su rocce coperte di ghiaccio fino all'attacco di un camino che superiamo con una certa difficoltà. L'altitudine è adesso notevole e anche il semplice camminare ci costa molta fatica; prima di superare un ostacolo così impegnativo, ci fermiamo a prendere fiato e ognuno mangia scatolette di frutta sciroppata. In certi tratti la marcia è resa più faticosa dalla eterogeneità della neve che ora è durissima e a stento riusciamo a procedere con i ramponi, e subito dopo la crosta di ghiaccio  si rompe sotto il nostro peso e sprofondiamo anche oltre le ginocchia... La vetta è ormai vicina e la certezza della vittoria fa dimenticare a tutti, per un momento, la stanchezza e il freddo glaciale. Alle 23, dopo diciassette ore di salita, tutti insieme raggiungiamo la vetta del McKinley. Ci abbracciamo commossi prima ancora di esprimere con poche parole confuse la grande gioia di questo momento, poi vedo i compagni tirar fuori dai sacchi le bandierine italiana, americana, alaskana e quella di Lecco, che legate assieme, piantiamo con un chiodo nel ghiaccio a testimonianza del nostro arrivo quassù; Ma i ragazzi mi hanno voluto fare una sorpresa e lasciamo sul McKinley anche un crocifisso e una statuetta di San Nicolò, patrono di Lecco. Prima di scendere tento di scattare qualche fotografia, ma per la visibilità troppo scarsa dubito che possano riuscire. Il freddo adesso è davvero oltre lal limite della sopportazione e non ci fermiamo oltre" Era il 19 luglio 1961"

CANOTTAGGIO: Rezzonico, una perla del lago di Como.

Situato com'è tra l'uscita di una galleria e l'imbocco di un'altra a pochi metri di distanza, difficilmente ci si accorge di Rezzonico percorrendo in macchina la statale che da Como risale la sponda occidentale del Lario.
Una piacevole sorpresa, per chi come noi non l'aveva appunto mai notato, è stata raggiungerlo in barca, provenienti da Dervio, e scoprire di essere approdati in uno dei posti più belli del lago.
Una cornice di case a due piani, alcune con portico, si affaccia alla riva. Da esse, percorrendo poche strette vie, fra edifici simili ai primi incontrati, si risale per qualche decina di metri fino al castello in pietra, fatto costruire nel 1363 dalla famiglia Della Torre e oggi adibito ad abitazion..
Rezzonico, già comune autonomo, dal 1999 è oggi frazione del comune di San Siro.













sabato 2 luglio 2011

www.ADDArte.it: UN PORTALE PER LA SEGNALAZIONE PERSONALIZZATA DEGLI EVENTI CULTURALI di Leopoldo Vaghi

ADDArte (www.addarte.it) è un portale internet per la ricerca e la segnalazione di eventi culturali. Tutti i servizi sono gratuiti, compresi quelli riservati ai visitatori registrati (ci si registra comunicando le generalità, l'indirizzo e-mail e il comune di residenza).
 I servizi

 I servizi sono i  seguenti:

1. Ricerca personalizzata degli eventi culturali. Vengono presentati solo gli eventi rilevanti per l'utente, e cioè quelli che:

 - hanno luogo entro una certa distanza da un luogo scelto dall' utente (normalmente la sua residenza). Anche il raggio della ricerca è definito dall' utente.

-  appartengono alla tipologia di evento di interesse dell' utente (mostre, conferenze, teatro,...)

-  hanno o avranno luogo nell' intervallo di tempo (giorno, settimana, mese) scelto dall'utente.  
    Questi servizi sono disponibili a tutti, ma solo per gli utenti registrati le scelte effettuate sono     memorizzate per rendere più agevoli le successive consultazioni della pagina di ricerca.



2. Possibilità, per gli utenti registrati, di sottoscrivere una newsletter settimanale con l' elenco degli eventi corrispondenti ai criteri specificati fra quelli sopra esposti. Dalla newsletter si accede, tramite link ipertestuale, direttamente alla pagina di dettaglio di ciascun evento.

-  La newsletter è quindi più che personalizzata: è individuale. Di fatto verrano spedite tante mail diverse quanti sono gli utenti che le hanno richieste.

-  In ogni momento l'utente può cambiare i criteri di selezione o cancellare la sottoscrizione alla newsletter.

3. Occasionale pubblicazione (nel formato tipico dei blog) di articoli su temi differenziati: segnalazione e commento di eventi di particolare rilevanza, critica d' arte, problematiche del territorio, ecc...

4. Possibilità di segnalare eventi artistici e culturali.

- Tutti gli utenti registrati possono inserire eventi, che però saranno visibili solo dopo l'approvazione di un gestore (una misura di prudenza per evitare abusi).

- Gli utenti che organizzano ripetutamente eventi (artisti, biblioteche,ecc...) possono richiedere (sempre gratuitamente) di avere il ruolo di "segnalatori": in questo caso gli eventi inseriti saranno immediatamente visibili, senza bisogno del processo di approvazione sopra esposto.


I dati comunicati dagli utenti durante la registrazione e la navigazione del sito sono gestiti con la massima riservatezza, come è descritto nella privacy policy pubblicata sul sito; qui si ricorda solo l'impegno a non divulgare l'indirizzo e-mail degli utenti.
 Le finalità

ADDArte è stato realizzato per perseguire due obiettivi:

1. Ampliare, per tutti e a costo zero,  la possibilità di fruire degli eventi culturali attraverso il miglioramento della comunicazione.
Oggi può succedere che una parte dell'offerta non riesca a raggiungere tutti i fruitori potenzialmente interessati. Si vuole ridurre questo inconveniente attraverso la personalizzazione, spinta fino a livello individuale, della ricerca di eventi e della compilazione della newsletter: un servizio innovativo, utile per tutti e gratuito.

2. Aiutare gli artisti mettendo a loro disposizione una ulteriore modalità efficace e gratuita per comunicare i propri eventi. 

Costo zero?
Il servizio è offerto gratuitamente, sia per la ricerca che per la segnalazione di eventi, e intendiamo mantenerlo gratuito anche in futuro.
Questo è possibile perchè le spese di hosting e promozione sono molto limitate, e non ci sono spese per il software che è costituito da un mix di prodotti Open Source la cui licenza è gratuita, e da un applicativo sviluppato ad hoc da uno dei promotori di ADDArte (vedi sotto).

E' prevedibile che in futuro, insieme al numero degli utenti, aumenteranno anche i costi di hosting e  di gestione: per questo nelle pagine di ADDArte compaiono inserzioni pubblicitarie che (forse) compenseranno un po' l'incremento dei costi.
 Chi siamo

Addarte è un servizio messo a disposizione di tutti dalla passione per l'arte e la cultura di alcune persone:

Nicolò Quirico è nato a Monza nel 1966. Dal 1985 realizza progetti di grafica e fotografia per aziende e per i maggiori editori italiani. Ha contribuito alla concezione di ADDArte e alla sua promozione, oltre che al collaudo del software. Un profilo più completo è disponibile in Linkedin.

Leopoldo Vaghi è nato a Como nel 1949. Dopo la laurea in ingegneria ha lavorato per 30 anni in IBM accumulando una notevole esperienza nello sviluppo di applicazioni informatiche. Ha disegnato e realizzato il software applicativo che anima ADDArte. Un profilo più completo è disponibile in Linkedin.

Documento redatto da L. Vaghi   21/06/2011 


venerdì 1 luglio 2011

IL "CORRIERE DEI PICCOLI" di Carla Deambrogi Carta

Il 27 dicembre 1908 nasceva ii "Corriere dei Piccoli" settimanale figlio del "Corriere della Sera". Costava 10 centesimi
Il "Corriere dei Piccoli" (chiamato da tutti ben presto "Corrierino) era davvero nuovo per l'epoca, perché era l'unico fra i periodici per "fanciulli" ad avere i racconti figurati, cioè i fumetti. Per qualche decina d'anni (forse fino agli anni '40) la nuvoletta che usciva dalla bocca dei personaggi è sostituita dai famosi "ottonari" (1) scritti sotto la vignetta.
 
 
Esempio:
"Ha la zia dimenticata
la dispensa spalancata.
Il bambino di soppiatto
C'entra dentro come un gatto

Questa tavola illustrata aveva l'onore della prima pagina.
Il "Corrierino" era un indovinato insieme di fumetti, racconti, romanzi a puntate, giochi. C'erano anche la "posta dei lettori", la "palestra dei lettori" e non mancava la pubblicità.
 
 
 
Vi sono stati pubblicati racconti di scrittori illustri, quali Ada Negri, Kipling, Renato Fucini e anche un romanzo a puntate di Anatole France, futuro premio Nobel.
Vi hanno collaborato i migliori disegnatori e vignettisti: Antonio Rubini, Sergio Tofano e, nel dopoguerra, Pratt, Jacovitti, Altan.
Indimenticabili i personaggi dei fumetti, che erano comici ma fino a un certo punto, perché la loro comicità sottintendeva l'intenzione educativa.
Ricordo Fortunello, Bibì e Bibò, Mio Mao, Arcibaldo e Petronilla, il signor Bonaventura, Sor Pampurio, Bilbolbul e poi, più avanti negli anni, Ciccibum, i Puffi, Gastone, la Pimpa, Valentina Melaverde e altri ancora.
Il "Corriere dei Piccoli" ha seguito i cambiamenti e anche i travolgimenti della vita del paese. Ecco un esempio, certamente banale e un po' terra terra.
Quando inizia lo sfollamento in massa dalle città bombardate il "Corrierino" in un certo senso si adegua. C'era un personaggio dei fumetti, Sor Pampurio che era famoso per i suoi continui traslochi, tant'è vero che il racconto delle sue vicende terminava sempre con questo ottonario:
Sor Pampurio è arcicontento
Nel suo nuovo appartamento
Nel 1943 il racconto che lo riguardava terminava invece con questi ottonari:
 
 
Sor Pampurio è arcicontento
d'esser qui per sfollamento
Né la moglie sua si lagna
di risiedere in campagna
 
 
Poi sono cambiati i tempi e, coi tempi, sono cambiati anche i gusti. Il vecchio "Corrierino" ormai non era più di moda e nel 1995 ha cessato le pubblicazioni.
Gli va tuttavia riconosciuto il merito di aver accompagnato affascinandole e divertendole generazioni di affezionati lettori.
 
 
 
Anche la mia fanciullezza è stata accompagnata dal "Corriere dei Piccoli". All'inizio me lo leggevano i miei genitori e io ascoltavo attenta e divertita.
Il sabato era un giorno per me molto atteso, perché era il giorno di uscita del "Corrierino" e io avrei potuto conoscere le nuove avventure dei simpatici personaggi e avrei potuto ascoltare nuovi racconti.
Ma un sabato le cose andarono diversamente. Ricordo che frequentavo da qualche settimana la 1° classe elementare.
Allora si incominciava dai "puntini", poi si passava alle aste (pagine e pagine di aste) e finalmente si cominciava a scrivere le lettere dell'alfabeto.
Quel sabato eravamo arrivati alla lettera E: ne scrivemmo tre pagine che io scrissi piuttosto male, uscendo anche un po' dalle righe, per cui il voto non fu il solito "LODEVOLE" ma un modesto "SUFFICIENTE".
La conseguenza fu che, quella settimana, con mio grande dispiacere, nessuno mi lesse l'amato Corrierino.

(1)  OTTONARIO: Nella metrica italiana, verso di otto sillabe metriche, con l'ultimo accento fisso sulla settima.

Carla Deambrogi Carta

LA SEZIONE COMBATTENTI E REDUCI DI VERDERIO SUPERIORE di Beniamino Colnaghi


Il '900 è stato un secolo controverso: per alcuni aspetti straordinario e innovativo, per altri drammatico e lacerante. Lo storico Eric Hobsbawm lo ha definito "il Secolo breve", un'espressione che è entrata nel linguaggio comune. Il Novecento ha compreso, al suo interno, progresso scientifico e tecnologico, due guerre mondiali e innumerevoli operazioni militari, crisi economiche, rivoluzioni, crollo dei regimi totalitari, rapidissime trasformazioni nelle società sfociate in decisi cambiamenti sociali e antropologici.
I decenni che vanno dallo scoppio della prima guerra mondiale fino agli esiti rovinosi della seconda, furono, per la società europea, un'epoca catastrofica. L'Italia ne uscì malissimo: a causa delle guerre e della dittatura fascista furono centinaia di migliaia i morti e diversi milioni  i poveri, i disoccupati ed i senzatetto. Il nostro Paese, gran parte distrutto ed alla fame, ma con la ritrovata libertà, cercò di risalire la china, non solo attraverso l'aiuto e la collaborazione delle nazioni più ricche e progredite, ma con uno straordinario e generoso impegno del popolo italiano, che si rimboccò le maniche e partecipò fattivamente alla rinascita della società ed alla ricostruzione del Paese e dello Stato democratico.

Negli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale, in Italia nacquero innumerevoli società e associazioni, cooperative e mutue, di diversa natura e differente orientamento culturale, con l'obiettivo non solo di creare le condizioni per il rilancio dello sviluppo economico e sociale, ma anche con l'intento, se vogliamo più prosaico e materiale, di aiutare economicamente e moralmente quella grande fetta di popolo che subì sulla propria pelle le tragedie e le malvagità del fascismo e della guerra.    
Per quanto attiene tutti coloro che parteciparono attivamente alle varie guerre ed alle operazioni militari, venne costituita l'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Era il 24 giugno 1949. A dire il vero, già dal 1923 era attiva un'Associazione simile, che raggruppava i Combattenti della I guerra mondiale. Con la nascita dell'A.N.C.R. il Governo De Gasperi intese ampliare gli scopi ed i fini della nuova associazione e ricomprendere tutti gli ex-militari di qualunque arma, volontari, soldati di leva, richiamati o di carriera arruolati nelle Forze Armate dello Stato italiano che avessero preso parte a operazioni di guerra, dalla campagna d'Africa del 1894 alla seconda guerra mondiale,  conclusasi con la Liberazione del Nord Italia il 25 aprile 1945.

L'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci ebbe tra i suoi nobili obiettivi quelli della difesa dei valori civili e morali della Patria, della memoria dei caduti e dell'affermazione della giustizia, del mantenimento della pace fra i popoli. All'Associazione venne affidato anche il consolidamento dei vincoli di fraternità fra gli associati e l'attuazione di ogni forma di assistenza che potesse aiutare i soci a superare le difficoltà della vita nonché ad assolvere i loro doveri nella società.
Al fine di poter svolgere efficacemente questo ruolo, all'A.N.C.R. venne data una struttura ben ramificata sul territorio, tanto è vero che nella maggior parte dei Comuni italiani era presente almeno una Sezione che, attraverso i suoi organi interni e nell'ambito dello Statuto e dei regolamenti, gestiva l'amministrazione ordinaria e straordinaria ed esercitava ogni funzione di assistenza e mutuo soccorso in favore degli associati. Ogni avente diritto, dopo aver presentato la domanda di iscrizione corredata dei documenti attestanti il possesso dei requisiti richiesti ed aver pagato la quota di iscrizione, otteneva la tessera di riconoscimento e la tutela ed il godimento di tutte le provvidenze e dei servizi forniti dall'Associazione.

In accordo a queste disposizioni nazionali, nei primissimi anni '50 venne costituita una Sezione dei Combattenti e Reduci anche a Verderio Superiore.
Non si hanno notizie certe e documentate circa quanti iscritti avesse la Sezione locale in quegli anni e chi fossero i responsabili direttivi né quali iniziative avesse intrapreso la Sezione a favore dei soci e dei cittadini verderiesi. Ciò che possiamo effettivamente registrare con una certa attendibilità  riguarda alcuni dati: i giovani di Verderio Superiore che parteciparono agli eventi bellici nei diversi fronti di guerra (1915 - 1945) o furono attivi nei gruppi organizzati di partigiani furono circa 400; i Caduti della prima e seconda guerra mondiale furono 54; oltre 70 furono i prigionieri nei vari campi di lavoro e di prigionia. Questi numeri così rilevanti, se rapportati alle piccole dimensioni del Comune, ci inducono a pensare che, al momento della costituzione della Sezione dei Combattenti e Reduci, i soci di Verderio Superiore fossero certamente numerosi. Vediamo più in dettaglio.
In ordine temporale, il primo documento giunto a noi risale al 1948 (doc. n. 1).

                   
doc. n. 1
Si tratta di un "Elenco dei militari e militarizzati a tutti gli effetti già prigionieri di guerra in mano russa, tedesca, jugoslava e albanese cui spetta l'indennizzo mensile concesso ad alcune categorie di prigionieri di guerra (circ.292 G.M. 948)". Il documento, redatto dal Comune di Verderio Superiore il 1 ottobre 1948 e firmato dal sindaco pro-tempore, contiene l'elenco dattiloscritto di 48 nominativi di militari, ai quali sono associate le date di nascita ed i luoghi di prigionia. Successivamente, probabilmente in tempi diversi, all'elenco sono state apposte cancellature e aggiunte di nuovi nomi. Si presume che tali modifiche postume si siano rese necessarie a seguito di notizie aggiornate che man mano giungevano dai ministeri competenti circa lo stato dei militari italiani intervenuti sui vari fronti di guerra; la maggior parte delle modifiche riguardarono militari inizialmente fatti prigionieri e/o dichiarati dispersi, dei quali poi si accertò la loro morte.
Negli anni seguenti, il numero dei soci della Sezione si ridusse notevolmente, probabilmente a causa del decesso di alcuni iscritti ed a seguito di una fase di stanca e disinteresse che si presenta periodicamente all'interno di molte associazioni e gruppi organizzati. Questo stato di cose indusse il Presidente della Federazione Provinciale di Como dell'A.N.C.R., prof. Luigi Colombo, sentito il Sindaco di Verderio Superiore, a scrivere una lettera al sig. Carlo Salomoni, giudicata persona capace e attiva, al quale fu richiesto il suo intervento al fine di "tentare la ricostruzione della locale Sezione Combattenti e Reduci".  La lettera porta la data del 22 aprile 1964.           
Non si conoscono gli esiti delle eventuali azioni intraprese. Ciò che risulta agli atti riguarda l'elenco degli iscritti alla locale Sezione dell'anno 1965. A fronte di 52 cittadini aventi diritto, furono solo 28 coloro che si iscrissero alla Sezione, ogni socio versò 500 lire ma il bilancio si chiuse in deficit, con una perdita di 4.050 lire. Negli anni successivi le adesioni si trascinarono stancamente, anche a causa del decesso di alcuni soci.

Ricordavo in premessa che fra le finalità dell'Associazione erano comprese azioni di solidarietà e fraternità fra gli associati nonché l'attuazione di ogni forma di assistenza volta ad aiutare i soci a superare le difficoltà della vita.
Vediamo tre casi documentati registrati verso la fine degli anni '60.
1) Nel 1966 i soci della Sezione di Verderio Superiore, unitamente ai compagni di leva, donarono, grazie all'apertura di una sottoscrizione, oltre 54.000 lire a favore dei figli minori di un socio deceduto.
2) L'anno successivo, l'Associazione nazionale informò tutte le sezioni, attraverso una circolare, che il Decreto Ministeriale 12 febbraio 1966 permetteva, a chi ne avesse titolo e diritto, la concessione di crediti a favore dei Reduci di professione artigiani, singoli o costituiti in cooperative (doc. n.2).
            doc. N.2          

3) L'11 aprile 1968 una circolare (doc. n. 3) comunicava agli associati che era in corso la vendita di blocchi di biancheria di buona qualità a prezzi convenienti. Il prezzo del blocco ammontava a lire 40.000 e comprendeva, a scelta oltre la biancheria, un servizio di piatti di porcellana o di posate, oppure una batteria di pentole di alluminio. Era prevista la possibilità di pagare ratealmente 5.000 lire ogni due mesi e ad  ogni singolo atto di vendita la sezione locale avrebbe percepito 500 lire per il proprio sostentamento.

                       

Ancora oggi l'Associazione fa parte integrante del Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d'Arma ed è iscritta all'Albo del Ministero della Difesa. È un' associazione apolitica e apartitica che ha la rappresentanza e la tutela degli interessi materiali e morali dei combattenti e dei reduci di guerra iscritti all'associazione.
Beniamino Colnaghi

*CLICCA SUI DOCUMENTI PER INGRANDIRLI