mercoledì 29 luglio 2009

ERRORE GRAVE NEL POST PRECEDENTE

NEL POST PRECEDENTE A QUESTO HO COMMESSO UN GRAVE ERRORE :

LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO SUI DIPINTI MURALI DI PARLASCO NON E' STATA

SABATO 25 LUGLIO, COME HO SCRITTO, MA SARA'


SABATO 1 AGOSTO

MI SCUSO CON TUTTI, SOPRATTUTTO CON ELISABETTA

Marco Bartesaghi

lunedì 27 luglio 2009

PARLASCO UN BORGO DIPINTO di Elisabetta Parente




SABATO 25 LUGLIO ALLE ORE 12,00

PRESSO IL MUNICIPIO DI PARLASCO
(VALSASSINA)


ELISABETTA PARENTE


PRESENTA IL LIBRO

PARLASCO Un borgo dipinto

domenica 26 luglio 2009

LAGHETTO DI S. ROCCO di Anselmo Brambilla





Luigi de Magno Aulico Cesareo, (gentiluomo di corte di sua maestà il re di Spagna) fece scavare su un proprio terreno un fontanile per utilizzarne l'acqua sia per usi domestici, che per usi agricoli: l'irrigazione dei propri campi.
La quantità di acqua che sgorgava dalla sorgente non era pero tale da consentire una buona e continua portata, a momenti di abbondanza seguivano momenti di penuria così che alla fine il Magno decise di collegare il Fontanone alla roggia Annoni che nel suo percorso dal lago di Sartirana verso Verderio passava nelle vicinanze.
Ottenuto il permesso dai proprietari della roggia, che solo attorno al 1840 si chiamerà Annoni, nel 1600 si chiamava ancora Verderio, acquista due pezzi di terreno per farvi passare il canale di collegamento dal Fontanone alla roggia.
Un pezzo lo compra da tale Giò Angelo Albani, un altro pezzo, terreno a pascolo in zona denominata Brughiera di pertiche 1 e tavole 4 secondo la misura eseguita dal pubblico Agrimensore Antonio Bonfante, lo acquisisce in diritto d'uso al prezzo di 38 lire imperiali dalle proprietà collettive della Comunità di Merate.



Secondo l'accordo, sottoscritto fra il Magno e i sindaci rappresentanti della Comunità di Merate, la terra non diventava di sua proprietà ma egli otteneva solo il diritto di transito e quello di piantare sulle sponde del canale che andava a scavare delle piante per contenerle: pioppi, salici, onici (1) e altro.
Addirittura si prevedeva sul canale la costruzione, mai realizzata, di un mulino per il fabbisogno dei nobili e degli "altri uomini" della comunità di Merate. L'accordo aveva durata trentennale e quindi periodicamente doveva essere rinnovato dai titolari della concessione del diritto di passaggio del canale.
Infatti il comune di Merate, subentrato alla Comunità di Merate, ha continuato a mantenere il diritto al rinnovo della concessione con i proprietari del Fontanone di San Rocco ( laghetto di San Rocco) fino ad oltre la seconda metà del novecento.
Terminata la sua originaria funzione di uso irriguo, sparita la roggia Annoni che in parte lo alimentava, il laghetto viene di fatto abbandonato, anche se alcuni asseriscono che venisse usato come riserva di ghiaccio utilizzata dai nobili locali per conservare gli alimenti.

Anselmo Brambilla 15 marzo 2009




Archivio di Stato di Milano - Fondo notarile
Notaio Albano De Albanis di Milano -11 settembre 1600 - Fascicolo 395


NOTA
(1) L'atto è scritto in Italiano approssimativo, e quindi presumo che gli alberi in questione siano gli ontani, chiamati in dialetto brianzolo unisc che l'estensore dell'atto presumibilmente ha italianizzato in onici


S. ANTONIO ABATE IN "CURT DI SPIRIT" di Marta Cattazzo



LOCALITA' : Verderio Superiore
UBICAZIONE : Curt di Spirit, via Fontanile 6
ICONOGRAFIA : S. Antonio Abate
COLLOCAZIONE : muro di corte, da terra cm. 282
DIMENSIONI : cm. 85 x 115
PROPRIETA: le famiglie della corte




DESCRIZIONE

L'edicola è stata dedicata interamente a S. Antonio Abate, riconoscibile dal bastone posto in evidenza, oltre che dalla lunga e folta barba bianca. La santella a lui dedicata è indice dell'importanza che questo santo "tutto fare" aveva nella vita quotidiana dei contadini. Il suo compito ufficiale era quello di proteggere dalle malattie uomini e animali, ma all'occorrenza era una figura saggia a cui fare ricorso in ogni momento.
L'immagine presente è purtroppo molto rovinata, tuttavia è ancora visibile il carattere da "artista di strada" del dipinto. La fisionomia del monaco è popolare, così come lo stesso atteggiamento del manto col cappuccio indossato, simbolo dell'eremita ma in una visione più agreste, da mantella che ripara dalla pioggia.
Questa figura è dunque molto più accessibile e più terrena rispetto le altre del cortile: paradossalmente il santo non è un santo, ma un qualsiasi anziano contadino del paese (potrebbe essere anche un ritratto!), al contrario delle immagini di Sebastiano e della Madonna, le quali sono canoniche oltre che già nella dimensione celeste.
Il risultato di questo Sant Antoni del purcell (l'animale probabilmente compariva nella parte mancante del dipinto) è la certezza assoluta della sua comprensione e protezione quotidiana.


L'ANGOLO DELLA CORTE CON L'IMMAGINE
DI S. ANTONIO ABATE

DATI STORICI INERENTI
La Curt di Spirit prende nome dal soprannome dato ad un personaggio particolare che viveva in questo cortile ancora all?inizio del Novecento, come mi testimoniano alcune donne dei cortili vicini.
Gli edifici sono strutturati attorno ad un cortile dalla forma piuttosto irregolare che presenta due ingressi, uno nella via Angolare 3 e l'altro in via Fontanile 6. Questa corte, insieme a quella della scheda n° 3, fa parte del nucleo più antico di Verderio Superiore: gli edifici risalirebbero a circa cinque secoli fa. Si intuisce dalla solida e massiccia struttura muraria, costituita da enormi sassi e dai locali sul retro che un tempo fungevano da ghiacciaie. La struttura edilizia di tutto l'abitato nasconde, infatti, al di là dell'alto portico con l'edicola, un piccolo cortile dove si affacciano i rustici; le signore della corte mi suggeriscono che "fino a ottant'anni fa quelle stalle servivano per depositare fieno e letame, mentre gli animali rimanevano al di qua della corte, poiché alcune attuali abitazioni un tempo erano adibiti a stalle per il bestiame".

domenica 12 luglio 2009

14 FEBBRAIO 1945 - BOMBE SUL MULINO DI PADERNO D'ADDA di Giovanna (Vanna) Gnecchi Ruscone

Una pagina di diario di Giovanna (Vanna) Gnecchi Ruscone, figlia di Alessandro.

14 febbraio [1945]

Dopo quattro o cinque giorni di quasi assoluta calma aerea abbiamo vissuto oggi dei momenti abbastanza emozionanti, anzi hanno cominciato ieri sera alle 8,00, mollando un grappolo di 11 bombe alla Sernovella dopo esserci passati sopra la testa credo a filo dei tetti. Se la sono presa con un gruppo di operai che viaggiavano in bicicletta con i fari accesi; per fortuna non hanno beccato nessuno.
Questa mattina alle 9,30 sono venuti, in sette, e dopo aver fatto una picchiata sopra la nostra testa con un rombo e un sibilo da far restare col fiato sospeso, hanno mollato ben 14 bombe sul mulino, pieno di un quantitativo enorme di grano, distruggendolo completamente con l'incendio: i colpi sono stati così forti che tutti abbiamo creduto che le bombe fossero cadute in giardino, e quattro vetri sono caduti. Sono morti due ragazzi e parecchi feriti.

sabato 11 luglio 2009

PLATANI A VERDERIO

"Il platano di Verderio" è, indubbiamente, quello di Piazza della Battaglia a Verderio Superiore: merita il primato per la sua grandezza, la bellezza e, soprattutto per la sua posizione all'entrata del paese.
Sul territorio ci sono però altri esemplari di questa pianta che meritano attenzione. Li ho cercati e fotografati.
Penso di averne dimenticato più di uno, per cui questo post potrà essere aggiornato con nuove segnalazioni che vi sarei grato se mi inviaste.

IL CERCHIO DI PLATANI ALL'INCROCIO
PER LA STAZIONE FERROVIARIA





UN GRUPPO DI PLATANI SULLA
SALITA PER PADERNO D'ADDA



IL PLATANO ISOLATO A META' DI
VIA "CONTADINI" DI VERDERIO


IL PLATANO DI FRONTE A LLA VECCHIA CHIESA
PARROCCHIALE DI VERDERIO SUPERIORE




VIALE DI PLATANI DI FRONTE ALL'ENTRATA DI
CASCINA BERGAMINA




IL PRIMO PLATANO A SINISTRA DI
FRONTE A CASCINA BERGAMINA




IN QUESTA E NELLE DUE SUCCESIVE FOTO
DUE GRANDI PLATANI NEL PRATO DI FRONTE
A CASCINA BERGAMINA






Aggiornamento 10 agosto 2009

QUATTRO PLATANI INTORNO AL
LAVATOIO DEL PARCO GIOCHI
DI VERDERIO SUPERIORE